Recensione Dibattito
Un gioco da tavolo educativo per esercitare la dialettica
Riflettere sulle cose è molto importante, ma è lo è altrettanto saper esprimere le proprie idee e opinioni. Fin da piccoli bisognerebbe abituarsi a non subire passivamente le situazioni o gli eventi a cui assistiamo, cercando di approfondire ogni cosa e farci una nostra opinione. Al tempo stesso dobbiamo essere in grado di sostenere un discorso, sia per esternare in modo chiaro ed efficace la nostra opinione, sia per dibattere con le altre persone a favore o conto una tesi.
Dibattito – Vince chi convince, è un gioco da tavolo educativo pensato proprio per sviluppare la dialettica e il pensiero critico.
È un gioco di Ludic, casa editrice italiana specializzata proprio nel settore dei giochi da tavolo per bambini e ragazzi. Sempre della stessa casa abbiamo già visto giochi come Parole in mente, Anagrammando e So Tutto. Con Dibattito però ci troviamo di fronte al più particolare tra tutti.
Che gioco è e come si presenta
Dibattito – Vince chi convince è un gioco ideato da Andrea Binasco e Matteo di Pascale, consigliato a partire dai 10 anni e che può essere giocato da 3 fino a 8 giocatori.
L’area di abilità coinvolta è quella linguistica e lo scopo di Dibattito non è tanto quello di giocare, nel senso più stretto del termine, quanto mettersi alla prova e cercare di migliorare alcune abilità dialettiche e il pensiero critico.
Nella confezione troviamo 42 cartine tesi-antitesi; 1 scheda-struttura del discorso; 2 lavagnette; 1 scheda segnapunti e 2 pennarelli cancellabili.
Come si gioca a Dibattito
In Dibattito – Vince chi convince i giocatori devono essere in grado di sostenere un’idea (tesi) e il suo opposto (antitesi) cercando di affrontare un tema in modo completo e chiaro.
Lo scopo è quello di essere convincenti per gli altri giocatori, dimostrando di avere delle buone capacità dialettiche e anche un buon spirito critico. L’opinione in sé non è importante, gli argomenti trattati o il modo in cui vengono sviluppati non devono necessariamente corrispondere alle nostre reali opinioni e convinzioni.
La scheda-struttura del discorso va messa al centro del tavolo. Si tratta di una scheda divisa in 5 punti che dà ai giocatori una traccia da seguire per sviluppare il loro discorso. Non è una traccia vincolante, i punti possono essere trattati anche in ordine differente, si tratta di un aiuto per trattare un argomento in modo completo e ricordarsi quali sono gli elementi da trattare.
Le 42 cartine tesi-antitesi vanno mescolate, poi si formano dei mazzetti a faccia in giù.
Il gioco si sviluppa su dei faccia a faccia tra due giocatori, gli altri invece fanno da giuria per il dibattito.
Si pesca una tessera e si legge l’argomento. Uno dei due giocatori deve difendere l’idea proposta (tesi), mentre l’altro giocatore deve andargli contro (antitesi).
Per questo dicevo che le proprie reali opinioni non sono importanti. Essendoci sempre uno scontro di opinioni sarebbe impossibile essere sempre uno d’accordo e l’altro in disaccordo. In Dibattito conta ragionare, essere convincenti e dotati di una buona dialettica.
Durante il dibattito i due giocatori si confrontano sui 5 punti scheda-struttura del discorso, mentre gli altri giocatori che fanno da giuria danno un voto alle loro argomentazioni. Il voto deve essere da 1 a 5 per ognuno dei 5 punti. Vince il dibattito chi ha accumulato più punti.
Si prosegue cambiando i giocatori che si affrontano nel dibattito.
In Dibattito – Vince chi convince non c’è un fine gioco definito o un vero vincitore. Il divertimento sta nel dibattere con gli amici o i famigliari e cercare di migliorarsi ogni volta. Sia affondando tutti i 42 argomenti proposti dal gioco, sia introducendone di nuovi.
Considerazioni finali
Dibattito – Vince chi convince è un gioco da tavolo molto particolare. Non c’è una vera propria partita e la parte ludica lascia quasi del tutto il posto alla parte educativa.
Il risultato è un’attività alternativa che però può risultare molto stimolante. Soprattutto quando bisogna prendere le parti di un’idea che non condividiamo minimamente. In questo caso potrebbe sembrare quasi un allenamento o un gioco formativo per futuri provocatori del web, sempre pronti ad andare contro alla ragione. In realtà gli argomenti si prestano per essere ragionevoli sia per la tesi sia per l’antitesi, anche se poi ovviamente ognuno la pensa più in un modo piuttosto che per il suo contrario.
Ovviamente però in questo caso lo scopo del gioco è del tutto differente. Dobbiamo soltanto allenarci a ragionare, a saper sviluppare al meglio ogni possibile argomento e cercare di essere chiari e convincenti. Insomma, dobbiamo diventare dei maestri dell’arte del dibattito.
Maggiori informazioni su ludicfamily.com