Recensione e-bike OneSport OT18
Una city bike a pedalata assistita dal design molto elegante
Eccoci con una nuova recensione di una bicicletta a pedalata assistita. Oggi tocca alla OneSport OT18-3 ed è il secondo modello che testiamo di questo produttore.
Il primo modello che abbiamo visto – la OneSport OT16 – era una e-bike pieghevole perfetta per chi cercava un modello che poteva essere trasportato facilmente anche dentro al baule di una macchina.
La OT18 invece è una bicicletta più tradizionale, anche nelle linee, le quali cercano di essere il più classiche possibili e danno vita a un modello molto elegante, perfetto per spostarsi in città con un certo stile. Difatti molte e-bike hanno design decisamente particolari, con telai dalle forme strane e gomme fin troppo voluminose. La OneSport OT18 invece rivela la sua natura di bici a pedalata assistita solo per la presenza della batteria sotto la sella. Caratteristica che potrebbe renderla gradita a molte persone.
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Che bici è
La OneSport OT18-3 è una bicicletta a pedalata assistita dal design classico che richiama più le city bike tradizionali rispetto a una e-bike.
Il telaio ha un design semplice ed elegante, soprattutto nella colorazione Ivory che abbiamo ricevuto per la nostra recensione. La colorazione avorio con la sella e le manopole marroni contribuiscono a darle un tocco vintage che trovo molto bello. In alternativa c’è Obsiadian (nera) che non trovo altrettanto interessante ma che è una variante imprescindibile per tutti gli amanti delle bici nere o che preferiscono un look un po’ più sportivo.
Il motore da 250W è situato nella ruota posteriore e il sensore che attiva la pedalata assistita funziona con la cadenza. Una soluzione che comporta un po’ di ritardo nell’attivazione e disattivazione dell’assistenza alla pedalata ma che permette di abbassare molto il prezzo della bici rispetto ai modelli con motore centrale.
I livelli di assistenza sono 3 mentre il cambio Shimano è a 7 velocità. Combinando il cambio con i livelli di assistenza si riesce sempre a trovare la pedalata ideale per ogni situazione, arrivando quasi a non fare fatica mentre ci si sposta in bici.
La batteria non è la più capiente di OneSport ma questo permette di ridurre il suo ingombro e il peso totale della bici. L’autonomia però rimane del tutto soddisfacente visto che in modalità Pure Electric è dichiarata di 40 Km. Questo però è l’uso con acceleratore dove non si pedala mai, non utilizzabile in Italia visto che l’acceleratore non è nemmeno installato e abbiamo una normale manopola. Usandola come una vera bici a pedalata assistita l’autonomia aumenta in modo sensibile.
Le caratteristiche tecniche
– E-bike OneSport OT18-3
– City bike a pedalata assistita
– Motore da 250W
– 3 livelli di assistenza alla pedalata
– Batteria estraibile
– Batteria da 36V 14,4Ah
– Autonomia: 60 Km o più (in base all’utilizzo)
– Trasmissione 7 velocità Shimano Tourney
– Controlli di cambiata con leva e pulsante
– Pannello di controllo con display a colori
– Il display mostra la velocità, la distanza e altri utili dati
– Connettività Bluetooth
– App ufficiale per i comandi o visualizzare tutti i dati su smartphone
– Ruote da 26″ con gomme da 2,35
– Freni a disco meccanici
– Forcella ammortizzata
– Luci LED (bianca anteriore, rossa posteriore)
– Peso della bici completa: 27,5 Kg
Scatola e assemblaggio
Come tutte le biciclette da acquistare online la parte della scatola e dell’assemblaggio può essere molto rilevante. Quando si tratta di biciclette elettriche ancora di più, perché il peso è davvero importante e nel caso della OneSport OT18-3 lo scatolone pesa circa 33 Kg. Quindi per spostarlo o per estrarre la bici è sempre meglio farsi aiutare da un’altra persona.
Sia per ridurre l’ingombro per la spedizione, sia per proteggere il più possibile le componenti della bici, ci sono varie parti che vanno montate e nel caso della OT18 c’è un po’ più lavoro da fare. Difatti, oltre alle solite componenti da montare, come ruote, parafanghi, sella e manubrio, a questa bici bisogna anche attaccare i freni a disco ai cerchi. Operazione non certo complicata visto che occorre solo fissarli con delle viti a brugola. Il problema è che non avendo montato i dischi, in fabbrica non hanno fatto la regolazione delle pinze dei freni. Quindi dopo aver messo i dischi e infilato le ruote sul telaio dovrete svitare leggermente le pinze dei freni per centrarle sul disco e poi stringerle di nuovo.
Nella seconda parte del video che trovate in questo articolo c’è la parte che mostra l’assemblaggio. Non è una guida passo passo però potete vedere cosa occorre fare per montarla.
All’interno della scatola troviamo anche una serie di accessori, alcuni dei quali tanto inaspettati quanto graditi. Ovviamente non può mancare l’alimentatore per ricaricare la batteria, mentre sono sempre utili gli attrezzi necessari per il montaggio. Così chi non li ha in casa ha tutto l’occorrente per assemblare la bici.
OneSport con la OT18 però include anche due accessori: una pompa portatile e un porta smartphone da manubrio.
La pompa può tornare molto utile per chi non ha una pompa da bicicletta in casa ma è comoda anche da portare in giro. La OT18 non ha un attacco sul telaio, però potete sempre tenerla in uno zaino o nella borsa.
Il porta smartphone è un modello molto valido, ha un attacco robusto, i catarinfrangenti laterali e anche un bordo paraluce per ridurre i riflessi del Sole. Il formato è grande, quindi credo ci possano stare anche gli smartphone più voluminosi del mercato.
Pannello di controllo e leve del cambio
La OneSport OT18 condivide parte della componentistica con la bici pieghevole OT16, difatti il pannello di controllo e le leve del cambio sono le medesime.
A sinistra troviamo il pannello per i dati e i comandi della pedalata assistita, sulla destra le leve per il cambio.
Il cambio Shimano è particolare perché ha un comando stile MTB anni ’90 ma serve solo per diminuire i rapporti. Per aumentarli c’è un pulsante con il + che è molto comodo e permette di cambiare molto velocemente i rapporti.
Il pannello di controllo ha un display LCD di buona qualità ed è ben visibile in ogni condizione di luce. Se con la luce diretta del sole faticate a leggerlo potete provare a cambiare l’inclinazione per trovarne una più adatta agli orari con il Sole a picco.
A sinistra del display ci sono tre pulsanti, uno col simbolo di accensione/spegnimento e due con il + e il -.
Il tasto centrale serve solo per accendere e spegnere la bici; i tasti + e – servono per selezionare il livello di assistenza della pedalata da 0 al livello massimo che è 3. Inoltre, tenendo premuto il tasto + si attivano e disattivano le luci; tenendo premuto il tasto – si attiva la modalità della spinta a mano. La bici inizia a muoversi a circa 6 Km/h ed è molto comoda quando dobbiamo camminare e vogliamo evitare di spingere il peso della bici.
Applicazione
Sull’app store del vostro smartphone potete trovare l’applicazione ufficiale OneSport che si collega tramite Bluetooth al pannello di controllo della bici.
Attraverso l’app potete impartire i comandi al posto di utilizzare i tasti, ma la funzione più utile è senza dubbio quella di poter vedere tutti i dati dei nostri giri con il tempo di utilizzo, il chilometraggio, i chilometri totali fatti o lo stato della batteria. Sono dati visibili anche sul pannello ma sono in piccolo e poterli rivedere con una grafica più chiara sull’applicazione OneSport è una cosa molto utile.
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La prova
Come sempre la recensione di una bicicletta elettrica viene fatta non prima di 100 Km di utilizzo. Un chilometraggio basso per la vita di una bicicletta ma che permette di farsi un’idea chiara di tutte le caratteristiche del mezzo.
La OneSport OT18 è una city bike piuttosto classica nelle forme anche se le geometrie sono un po’ particolari. Con tutte le bici elettriche provate l’altezza da terra la trovo sempre al limite (sella regolabile tra 85 e 110 cm), perché per chi come me è alto più di un metro e 80 è comodissima, mentre chi è più basso di 1 metro e 70 potrebbe toccare solo in punta di piedi. Il telaio però non è abbondante e la distanza tra sella e manubrio è ridotta, cosa che rende la posizione molto compatta. Usandola anche in giri lunghi però devo dire che ho apprezzato questa impostazione perché rende la bici molto guidabile e si gestisce al meglio il peso importante della e-bike.
La bicicletta elettrica OneSport OT18 è pensata per l’uso cittadino, difatti non ha gomme da fat bike ma delle gomme più tradizionali e scorrevoli. La bici però è dotata di ammortizzatore anteriore e la si può usare senza troppi problemi anche su percorsi sterrati semplici, anche se è meglio non andare oltre alla strada bianca. Non è tanto una questione di comodità ma di preservare le sue componenti.
I freni sono a disco meccanici, cosa che li rende un po’ meno precisi e modulabili dei freni idraulici ma offrono comunque un’ottima frenata.
Delle bici elettriche poi apprezzo sempre quando ci sono le luci integrate, così si sfrutta la presenza della batteria per avere delle luci di buon livello e non dei semplici LED da ricaricare. Nel caso della OneSport OT18 infatti abbiamo sia il fanale anteriore sia la luce rossa posteriore.
Il cambio Shimano Tourney montato sulle OneSport ha il doppio sistema di cambiata ed è molto particolare. Alleggerire i rapporti magari non è proprio immediato visto che c’è una leva alta vecchio stile, ma il pulsante per mettere i rapporti più duri è davvero comodissimo e rapido da utilizzare.
I rapporti sono 7, questo permette di avere una buona varietà ed è sempre facile trovare quello più adatto per noi o per il percorso che stiamo facendo.
Oltre i cambi bisogna considerare la presenza della pedalata assistita che con i suoi 3 livelli di assistenza offre ancora più varietà e personalizzazione della pedalata.
La OneSport OT18 ha il motore nella ruota posteriore e il sensore che attiva la pedalata assistita si basa sulla cadenza. Questo vuol dire che prima di attivarsi occorre far girare un po’ i pedali e l’aiuto si attiva sempre quando la bici è già in movimento. Si tratta di attimi, ma la risposta non è immediata e le partenze da fermo non sono assistite. Per avere una bicicletta elettrica economica però è un compromesso del tutto accettabile, perché le bici con il sensore di coppia attivano immediatamente la pedalata assistita ma si tratta di modelli con prezzi che partono da circa il doppio della OT18.
Inoltre il motore nella ruota posteriore non ha solo svantaggi rispetto ai modelli di fascia superiore. Difatti questo tipo di motore ha una spinta più forte e in certi contesti si può fare anche meno fatica di una bicicletta elettrica con il motore centrale. Se acquisterete una bici di questo tipo, magari proprio la OneSport OT18, potrete fare delle prove per vedere quanto possa essere piacevole nell’uso quasi a fatica zero.
Il motore non può essere attivo se non si pedala (come da norma di legge), però se si pedala molto piano, senza fare quasi uno sforzo, la bici continua a spingerci fino al limitatore di 25 Km/h.
Occorre prenderci un po’ la mano, ma una volta trovata la cadenza minima che la bici percepisce per attivare la pedalata assistita, si viaggia quasi senza pedalare.
Lato autonomia la OneSport OT18 è un po’ meno performante rispetto alla OT16 perché ha una batteria più piccola. L’unico chilometraggio dichiarato dal produttore sono i 40 Km della modalità Pure Electric. Sembrano pochi rispetto ad altri modelli ma considerate che si tratta dell’uso della bici con l’acceleratore (che la bici non ha montato ma che trovate nella scatola, anche se non è utilizzabile visto che in Italia le bici con l’acceleratore non sono utilizzabili, almeno non come normali biciclette).
Usandola con la pedalata assistita l’autonomia diventa decisamente più alta e anche con un livello di assistenza impostato sempre su 3 si riesce ad arrivare almeno a 60 Km. Poi ricordo sempre che questi mezzi rimangono delle bici, quindi, anche nel caso si dovesse scaricare la batteria non si rimane a piedi. Si pedala senza aiuti e si arriva sempre a casa.
Considerazioni finali
Molte e-bike hanno design particolari, con forme e caratteristiche che le rendono inconfondibili anche a grande distanza. Non si tratta di necessità dovute alla presenza della batteria o del motore, e lo stesso vale per il frequente uso di gommoni fat, fin troppo grandi per un utilizzo urbano.
La One Sport OT18-3 invece rappresenta una soluzione perfetta per chi cerca un design più tradizionale, da classica city bike con in più solo le componenti di una bicicletta a pedalata assistita.
Lo stile di questa bici è decisamente più elegante e aggraziato, mentre la colorazione Ivory che abbiamo provato aggiunge anche un tocco vintage che si sposa bene con le linee del telaio.
Lato prestazioni è una e-bike che non delude, soprattutto in relazione al costo che la rende un modello dall’ottimo rapporto qualità/prezzo.
La batteria non è delle più capienti, la One Sport pieghevole provata qualche settimana fa aveva una batteria più grande. Questo però non è un grosso problema visto che l’autonomia rimane ottima e copre senza affanni tutti gli usi quotidiani (e oltre).
La pedalata assistita con il sensore di cadenza e il motore da 250W nella ruota posteriore non sono la soluzione più evoluta del settore, però sono un compromesso necessario per poter avere una bici dal prezzo abbordabile. Il risultato però è lo stesso quello di una bicicletta a pedalata assistita molto piacevole da utilizzare e che permette di fare pochissima fatica. Difatti con le bici con motore posteriore basta trovare la cadenza minima che mantiene attivo il motore, poi, tenendo anche cadenze bassissime, si può viaggiare veloci e senza fare alcuno sforzo.
Il resto della componentistica è di buon livello, dal cambio Shimano a 7 velocità ai freni a disco meccanici che offrono una frenata forte e sicura anche sul bagnato.
Ottime anche le luci di serie collegate alla batteria, così abbiamo sempre le luci a pronte all’uso e possiamo fare a meno delle lucine LED ricaricabili.
Quindi, se cercate una bicicletta a pedalata assistita dal design classico, dalle ottime caratteristiche e soprattutto con un prezzo più che abbordabile, la One Sport OT18-3 può essere il modello perfetto per le vostre esigenze.
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