La miglior replica di R2-D2

I fan di Star Wars attendono da decenni l’arrivo sul mercato di R2-D2, e ovviamente non mi riferisco ad uno dei tanti gadget che vedono il piccolo droide protagonista, ma al vero robot con tutte le funzioni dell’originale.
Per realizzare questo sogno dovranno passare ancora un po’ di anni, ma il merchandising di Guerre Stellari offre già delle interessanti alternative.
Non senza qualche sorpresa scopriamo che una delle migliori repliche di R2-D2, per non dire la migliore, è una versione in scala 1:6 che però offre una fedeltà e una cura nei particolari davvero impressionante.
Il piccolo R2-D2 non ha nulla di robotico e non ha funzioni particolari, però come le migliori action figure vanta una dotazione di accessori che vi permettono di personalizzarlo a piacere.

Partiamo però dall’aspetto del droide base, e la prima cosa che si nota è il look sporco e vissuto di R2-D2 che rispetta in maniera più fedele il concetto di “Universo usato” creato da George Lucas per la sua saga.
Trattandosi di una replica in scala 1:6 ha un altezza (senza accessori) di circa 11,5 cm, ogni dettaglio è riprodotto con estrema precisione e fedeltà, come ad esempio le luci immancabili luci, così si può proprio dire di avere tra le mani un piccolo capolavoro di miniaturizzazione.
I fan più esigenti però sono molto interessati anche nel set di accessori che rende il droide davvero completo e identico con l’originale.

Nella parte frontale di R2-D2 ci sono vari sportelli che celano gli attacchi per aggiungere periscopi, braccia e terminali di ogni genere e tipo.
Non mancano nemmeno gli accessori da aggiungere sopra la testa del droide, oppure un attacco per il vassoio di servizio da usare quando R2-D2 deve svolgere compiti da cameriere o domestico.
In aggiunta che anche una replica del tavolino di Obi Wan Kenobi con tanto di ologramma della Principessa Leila, in questo modo sarà davvero difficile trovare dei difetti o delle mancanze a questa action figure da collezione di R2-D2, e anche i fan più pignoli dovranno ammettere che sarebbe stato difficile creare qualcosa di meglio.