Recensione Tawantinsuyu
Un gioco ambientato nell'impero Inca per giocatori esperti
Può un gioco essere rappresentato alla perfezione dal suo nome? Certo e Tawantinsuyu lo dimostra alla perfezione con un gioco complesso almeno quanto il suo nome.
Per gli appassionati di storia del centro e sud America precolombiano il termine Tawantinsuyu però non è poi così complesso. Si tratta del nome in lingua Quechua dato ai territori dell’impero Inca. Suyo significa regione, mentre Tahuantinsuyo vuol dire Le quattro regioni unite. Difatti l’impero era diviso in quattro regioni chiamate Chinchaysuyu, Antisuyu, Qullasuyu e Kuntisuyu.
L’ambientazione ci porta ai tempi dell’imperatore Pachacuti, colui che ha espanso l’impero conquistando le quattro regioni. Lo scopo dei giocatori è fare tutto il necessario per far prosperare l’impero Inca, spiccando sugli altri giocatori in modo da poter diventare il successore di Pachacuti.
Che gioco è e come si presenta
Tawantinsuyu è un gioco di Dávid Turczi edito dalla Board&Dice. Si tratta di un gioco imponente e la sensazione è quella di trovarsi di fronte ad una enorme piramide Inca da scalare. Semplificandolo può essere definito un gioco da tavolo di piazzamento lavoratori, ma le meccaniche presenti sono davvero tante e ci sono moltissime cose da fare.
Questo lo rende un gioco per esperti ed è del tutto sconsigliato farlo provare ad amici che non hanno dimestichezza con i giochi da tavolo. O che ce l’hanno ma si sono fermati a Monopoli e compagnia.
Il gioco è da 2 a 4 giocatori ma include anche la modalità solitario, la quale aggiunge ancora più regole. La durata di una partita è molto variabile perché dipende da come la conducono i giocatori. La durata minima però è di almeno 1 ora ma si può arrivare facilmente a 2 ore o più di gioco.
I materiali sono semplici ma di buona fattura. Ci sono varie tipologie di carte e tessere mentre i segnalini in legno sono dei classici meeple di vario colore più le risorse (pietra, mais e patate) che sono ben rappresentate. L’unica eccezione è data dalla risorsa oro che è fatta con dei segnalini in plastica giallo trasparente. Questa scelta ci ricorda che l’oro è una sorta di jolly che possiamo usare anche al posto delle altre risorse.
I meeple sono di 5 colori ma non sono così perché ognuno corrisponde a un giocatore. I Lavoratori sono in comune per tutti i giocatori e ogni colore corrisponde a una tipologia.
Blu: Architetti
Giallo: Messaggero
Verde: Artigiano
Bianco: Sacerdote
Rosso: Guerriero
I lavoratori si usano tutti allo stesso modo ma ciò che fanno è influenzato dalla loro abilità specifica.
I materiali esclusivi per i 4 giocatori hanno colori meno accesi e sono la pedina del Grande Sacerdote, 5 scale, 1 segnalino Tempio e 10 segnalini Conquista.
L’elemento che spicca su tutti è il tabellone di gioco che è di dimensioni davvero generose. Per la giocabilità va anche bene così, perché avendo moltissime icone facilita la visione a tutti i giocatori in ogni posizione del tavolo. Il problema è per chi abitualmente gioca su tavoli non troppo grandi visto che potrebbe trovarsi a corto di spazio, perché poi attorno vanno messe carte, tessere e segnalini.
La parte più importante del tabellone di Tawantinsuyu è lo scenario di gioco a forma di pentagono. Il pentagono piccolo centrale è una tessera mobile che va orientata in modo casuale a inizio partita. Gli altri 3 livelli o terrazze invece rappresentano le aree del regno dove i lavoratori possono svolgere le loro azioni. La particolarità è proprio in questa struttura a piramide che influenza il viaggio, quindi quante risorse vanno spese per dare sostentamento ai lavoratori che devono muoversi nelle varie aree.
Ai 4 angoli del tabellone troviamo le 4 regioni di Tahuantinsuyo (Chinchaysuyu, Antisuyu, Qullasuyu e Kuntisuyu). Sulla destra c’è il tracciato del Tempio mentre sulla sinistra c’è il Villaggio, l’accampamento dei Nomadi e il Cimitero per le vittime di guerra.
Come si gioca a Tawantinsuyu
Una partita dura 3 fasi chiamate Festival. Alla fine di ognuna si procede alla fase di conteggio punti, mentre alla fine della terza c’è il conteggio di punti finali che differisce leggermente dai precedenti.
Nel primo round la mossa iniziale da fare è piazzare il Grande Sacerdote su uno dei lati del pentagono centrale.
In seguito il round tipo ci permette scegliere tra piazzare un lavoratore sul tabellone oppure svolgere 2 azioni secondarie diverse.
Possiamo piazzare i lavoratori sui simboli inca presenti sul pentagono. I simboli sono 6 e corrispondono alle divinità del gioco. Per piazzare il lavoratore sul simbolo scelto dobbiamo avere una carta divinità con lo stesso simbolo e scartarla. In alternativa (se non abbiamo la carta o non vogliamo usarla) possiamo spendere 1 oro.
Tutto questo però lo possiamo fare solo se abbiamo anche abbastanza provviste (patate o mais) per il Lavoratore per il suo viaggio. Il costo in risorse dipende da 2 elementi: se il lato del pentagono è lo stesso del nostro Gran Sacerdote (Distanza) e il livello del pentagono dove ci stiamo muovendo (Altitudine).
La Distanza dal Gran sacerdote è di 0 se è nello stesso lato, 1 se è un lato di distanza e 3 se è di due lati di distanza. Il costo per l’Altitudine invece è di 0 per la prima terrazza, 2 per la seconda e 5 per la terza. Il costo di Altitudine però si può abbassare se su quel lato sono presenti delle Scale costruite nei turni precedenti. L’uso delle scale dà sempre 1 punto vittoria al giocatore che le ha costruite, sia che siano di un avversario, sia che siano nostre.
Dopo che abbiamo piazzato il Lavoratore abbiamo attorno al meeple 3 simboli per altrettante azioni. Nella situazione più semplice possiamo scegliere una sola azione da svolgere. Ogni tipologia di lavoratore però ha delle abilità uniche che possono aumentare il numero di azioni o offrire altri benefici.
Le azioni che troviamo sul tabellone sono abbastanza intuitive grazie all’icona.
Patate, mais, pietra e oro aumentano la nostra riserva di quelle risorse;
La scala ci permette di costruirne una pagando 3 pietre, poi però riceviamo 2 patate e 1 mais più 4 punti vittoria.
L’edificio ci permette di costruirne uno tra quelli disponibili nel mercato. Paghiamo il costo indicato e mettiamo la tessera nella nostra area di gioco.
La statua ci permette di costruire una statua piccola o una grande tra quelle della riserva e poi la mettiamo nella nostra area di gioco. La Statua piccola costa 3 pietre e dà 3 punti vittoria; la Grande 3 pietre più 2 oro e dà 9 punti vittoria.
I tessuti ci permettono di acquistare fino a 3 carte tessuto tra quelle in cima al mazzo. Quelle che non vogliamo possono essere acquistate dagli altri giocatori. I tessuti acquistati possono essere combinati tra loro nella nostra area di gioco.
Il mercante è l’azione che ci permette di ottenere i bonus dai tessuti combinati nella nostra area di gioco.
Le carte esercito ci permettono di pescarne 2 dalla riserva. Scegliamo quella che preferiamo e scartiamo l’altra.
L’azione con il lavoratore con un sacco in spalla invece ci permette di attivare uno dei nostri edifici e usufruire del suo bonus.
Se non vogliamo giocare un Lavoratore possiamo svolgere 2 azioni secondarie diverse tra loro.
Pregare: pesco 2 carte divinità
Addestrare: pesco 2 carte esercito e ne tengo 1
Reclutare: prendo 1 lavoratore dall’area Nomadi
Alto Sacerdote: lo muovo di 1 o 2 spazi in senso orario
L’Alto sacerdote muovendosi può attivare ulteriori azioni, come Ricarica che permette a tutti i giocatori di riattivare edifici o carte esercito a faccia in giù nella nostra area.
L’azione Venerare rimuove le Statue dalla nostra area e ci fa muovere lungo il tracciato del Tempio.
Anche l’azione Offerta ci permette di muoverci sul tracciato del Tempio ma in questo caso scartiamo del mais per muoverci da 1 a 3 spazi.
L’azione Conquista invece richiede di prendere un Lavoratore dagli estremi del Villaggio e metterlo nell’area delle vittime di guerra. Poi possiamo scartare le carte militari per andare a conquistare le aree agli angoli del tabellone.
Quando ho terminato il mio turno posso decidere se acquistare un lavoratore dal Villaggio tra i due alle estremità.
Se il Lavoratore preso è l’ultimo disponibile inizia la fase Festival. Il giocatore riceve il segnalino mentre gli altri proseguono per un ulteriore turno. Quando hanno terminato si procede con il conteggio dei punti.
Se il Festival era il primo o il secondo si fa un nuovo setup “intermedio” e si prosegue con la partita. Se era il terzo Festival alla fine del conteggio punti si decreta il vincitore. Chi ha fatto più punti vince, in caso di parità il vincitore è chi ha più risorse.
Considerazioni finali
Tawantinsuyu è uno dei giochi da tavolo peggiori per far avvicinare un novizio a questo mondo. Al tempo stesso però è anche il gioco perfetto, perché una volta imparato Tawantinsuyu ha appreso a gestire più o meno tutte le meccaniche dei giochi di piazzamento lavoratori.
Chiaramente è una battuta, perché se iniziate con questo gioco potete stare certi che non si farà più vedere nelle vostre serate ludiche.
Probabilmente è questo è il suo vero limite, perché chi ama i giochi di piazzamento non può dire che sia un gioco difficile. L’unica vera difficoltà è ricordarsi tutto e riuscire a gestire al meglio le varie scelte che il gioco ci offre. Dopo varie partite e presa dimestichezza con tutto ciò che c’è da fare però si gioca tranquillamente e senza troppi affanni.
Se siete dei giocatori solitari invece preparatevi ad ulteriori fatiche, la modalità solitario di Tawantinsuyu aggiunge un altro bel po’ di regole da imparare.
Nel complesso però Tawantinsuyu rimane un gioco molto valido, perché se penso a tutte ciò che è presente nel gioco sarebbe stato facile dare vita a un gioco sbilanciato o con qualche problema di giocabilità. Invece nella sua complessità è un gioco da tavolo ben fatto.
Io poi mi dichiaro apertamente un amante dei giochi molto più leggeri. Il mondo dei giochi da tavolo però è vario e lo sono anche i suoi giocatori, quindi chi è amante dei giochi massicci, con Tawantinsuyu ha tutta la “massa” che può desiderare.
Maggiori informazioni su boardanddice.com
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