Recensione Paku Paku
Un party game per chi è affamato come un panda
I panda sono rigorosi e inflessibili, nulla può fargli saltare un pasto. La pancia rotonda e sporgente non è solo una conseguenza della loro voracità, perché l’onore di un panda si misura proprio con la grandezza della sua pancia.
Ogni anno i panda più grassi si sfidano a Paku Paku, un gioco di abilità nato probabilmente alla fine di una grande abbuffata. Difatti per giocare si usano tante stoviglie vuote, un tempo piene di leccornie.
In questa grande sfida però il volume della pancia non conta, al massimo serve solo per incutere timore agli avversari. Per primeggiare occorre essere rapidi, attenti e anche molto fortunati.
Che gioco è e come si presenta
Paku Paku è un piccolo party game che sta in una scatola poco più che tascabile. Il gioco è stato ideato da Antoine Bauza (autore di 7 Wonders, 7 Wonders Duel e altri giochi da tavolo molto popolari) ed è pubblicato da Ravensburger.
Si tratta di un party game da 2 a 8 giocatori, adatto a partire dagli 8 anni e che dà vita a sfide dalla durata di una decina di minuti.
All’interno della scatola troviamo una piccola plancia che raffigura un tavolo, dei segnalini di vario valore che indicano i punti penalità, 5 dadi da 6 con facce personalizzate e infine 24 stoviglie in plastica divise equamente tra piatti, ciotole e bicchieri.
Lo scopo del gioco è liberarsi velocemente dei dadi senza dover impilare le stoviglie al centro del tavolo. Se si è lenti e si accumulano dadi, o si fa cadere la torre di stoviglie, si prendono punti penalità che portano alla sconfitta.
Come si gioca a Paku Paku
A inizio partita si mette il tavolo al centro e attorno, alla portata di tutti i giocatori, si mettono le stoviglie. I punti penalità si possono anche lasciare nella scatola per poi prenderli quando servono.
I dadi invece vanno divisi il più equamente possibile tra i giocatori e vanno sempre usati tutti. In alcune partite, ad esempio se si gioca in 3, qualcuno parte con più dadi, mentre se si gioca in tanti gli ultimi giocatori del giro partono senza.
I turni si svolgono in contemporanea e tutti i giocatori muniti di dadi li lanciano in continuazione per cercare di liberarsi di loro.
In questa fase si guardano solo le facce che mostrano il verde (faccia del panda) o il rosso (stoviglie). Le facce con l’1 e il 2 si ignorano perché non hanno effetti.
Quando un giocatore ottiene la faccia verde, passa il dado al giocatore alla sua sinistra. Quando ottiene la faccia rossa con le stoviglie, ne prende una a sua scelta e la mette al centro della plancia del tavolo.
Il turno prosegue in questo modo, con i giocatori che si passano i dadi e impilano stoviglie. Il turno termina quando un giocatore fa cadere la pila di stoviglie o quando accumula troppi dadi. Il numero varia in base al numero di giocatori. Ad esempio se si gioca in 2 o 3 bisogna avere tutti i 5 dadi, in 6, 7 o 8 giocatori basta averne 3.
Il giocatore che ha accumulato troppi dadi o ha fatto cadere la pila di stoviglie deve prendere i dadi che ha davanti a sé e lanciarli per vedere quanti punti penalità ottiene. In questa fase contano solo le facce con i numeri, quindi se ottiene facce verdi o rosse valgono 0, mentre gli 1 e i 2 si sommano.
Dopo aver preso i segnalini penalità si procede con un nuovo turno di gioco.
La partita a Paku Paku termina quando un giocatore raggiunge 10 punti penalità. Vince la partita chi ha accumulato meno punti penalità.
Il limite dei 10 punti può essere modificato a piacere dai giocatori, anche perché in base al loro numero cambia molto l’andamento della partita. Se si gioca in tanti può essere un limite corretto, se si gioca in pochi può essere meglio alzare il limite di punti che fa terminare la sfida.
Considerazioni finali
Se cercate un party game rapido, dallo stile molto ricercato, piccolo e comodo da portare in giro, Paku Paku è perfetto per voi.
Lo stile con i panda voraci entusiasmerà i più piccoli, mentre lo svolgimento frenetico dei turni di gioco appassionerà tutti gli amanti dei party game caotici.
In certi momenti, con il continuo passaggio dei dadi, si rischia di perdere un po’ la cognizione di quello che sta succedendo. Di certo, dovendo giocatore tutti in contemporanea, bisogna sempre giocare all’insegna della correttezza dato che nessuno controlla il risultato dei dadi altrui. Ma tra panda l’onore è sempre ai massimi livelli.
La possibilità di scegliere quale stoviglia impilare potrebbe rendere gioco facile se si parte mettendo solo i piatti, perché da soli non possono mai cadere. In un party game però non bisogna solo giocare comodi, bisogna anche mettere in difficoltà gli avversari, creando una torre instabile che potrebbe crollare sotto la mano maldestra di un avversario.
Paku Paku può essere giocato anche in due; tuttavia, per godere a pieno delle meccaniche consiglio di giocarci almeno in tre. In mancanza di un gruppo però anche delle sfide pancia a pancia… ehm, testa a testa, possono dare soddisfazione.
Maggiori informazioni su ravensburger.org