Cortex, il futuro del gesso medico
Un esoscheletro personalizzato per far guarire le fratture
La medicina fa di continuo grandi passi avanti, si aggiorna, amplia le sue conoscenze, affina le tecniche, sviluppa farmaci sempre più efficaci e meno dannosi andando a migliorare molti aspetti della nostra vita.
In certe situazioni però parrebbe non essere così e sembra che la medicina sia ferma da decenni, e questo pensiero è molto comune tra chi dopo una frattura si trova un arto ingessato.
Il gesso medico è un rimedio efficace per risolvere fratture ossee, slogature e altri infortuni; Il problema è che non è esente da difetti che lo rendono un rimedio odioso, fastidioso e che andrebbe migliorato.
Chi ha provato ad essere ingessato lo sa bene, il gesso non lascia respirare la pelle, non può essere bagnato, quindi quando ci si lava bisogna stare molto attenti, in estate rende il caldo ancora più opprimente, se si va in spiaggia o al mare si è fortemente limitati, e si potrebbe andare avanti a lungo con la lista dei difetti e degli inconvenienti.
Trattandosi di un rimedio per un infortunio si potrebbero liquidare le critiche dicendo che è solo una cosa temporanea e soprattutto necessaria; Verissimo, ma questo non deve fermare la ricerca e lo sviluppo di nuovi rimedi possibilmente più efficaci e soprattutto che risolvano almeno parte dei difetti del gesso medico.
Al momento non c’è ancora niente di certo ma almeno si iniziano a vedere i primi prototipi del futuro di questo campo, tra i più interessanti c’è Cast Cortex, un progetto sviluppato da Jake Evill, un laureato alla Victoria University di Wellington.
Il progetto prevede di sostituire il gesso con un più innovativo esoscheletro con una struttura a celle che elimina gran parte dei suoi difetti.
L’esoscheletro è molto resistente, è impermeabile, lascia respirare la pelle e da pochissime limitazioni, inoltre grazie ad alcune tecnologie all’avanguardia potrebbe rivelarsi anche più efficace nel guarire al meglio le fratture.
L’esoscheletro viene progettato a computer tramite un software che basandosi sulle scansioni dell’arto e sulle radiografie disegna la struttura ideale per ogni soggetto.
Una volta finita la progettazione virtuale l’esoscheletro viene stampato diviso in due parti tramite una stampante 3D, queste diventano tutt’uno grazie ad un sistema di clip che sigilla l’esoscheletro in maniera definitiva, così non c’è il rischio che si apra involontariamente durante il periodo di convalescenza.
Purtroppo il Cast Cortex è solo un prototipo ed è ancora lontano da un possibile sviluppo nel campo medico, l’idea però mi sembra brillante e credo che possa essere la strada giusta da percorrere per migliorare un altro aspetto della medicina moderna
Maggiori informazioni su evilldesign.com
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