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Recensione La Caccia all’Anello – Parte 1

Un gioco da tavolo per tornare nel mondo de Il Signore degli Anelli

Il gioco da tavolo che vediamo oggi è molto interessante per 3 motivi: è un gioco tratto da Il Signore degli Anelli e realizzato con licenza ufficiale; è una vera novità che è appena arrivata sul mercato; è un gioco creato in Italia ma distribuito in tutto il mondo da Ares Games (l’edizione per il mercato italiano è stata pubblicata da Devir Italia).
Il gioco si chiama La Caccia all’Anello, nome che identifica bene l’ambientazione visto che non si giocano le intere vicende de Il Signore degli Anelli, bensì la feroce caccia dei Nazgûl per catturare gli Hobbit e recuperare l’Anello.
La Caccia all’Anello è un gioco di movimenti nascosti per un minimo di 2 giocatori fino ad un massimo di 5. Un giocatore veste i panni del portatore dell’Anello che muove Frodo e gli altri Hobbit; l’avversario o gli avversari invece interpretano lo Spettro o gli Spettri dell’Anello, con 4 pericolosi Nazgûl che hanno come obiettivo proprio quello di scovare gli Hobbit.
Questi però non sono gli unici protagonisti del gioco, difatti ne La Caccia all’Anello troviamo anche altri due personaggi: Gandalf il Grigio e il Signore di Nazgûl. Loro – per ora – però non ci interessano, difatti La Caccia all’Anello è un gioco diviso in due parti che possono durare anche 1 ora e 30 minuti l’una, per questo lo stesso creatore consiglia di giocare le due parti in momenti separati per non rendere le partite troppo lunghe.
Questa divisione è interessante perché non rappresenta solo 2 differenti parti del viaggio degli Hobbit, ma porta anche delle modifiche alle meccaniche di gioco in modo da rendere La Caccia all’Anello ancora più varia e intrigante.
Oggi vediamo la Parte 1 chiamata In 3 si è in compagnia, nella quale gli Hobbit iniziano il loro viaggio verso Gran Burrone. La prima parte termina al raggiungimento di Brea. Sempre che Frodo e i suoi compagni Hobbit riescano nell’obiettivo. Perché i Nazgûl possono sempre prendere il sopravvento, corrompere Frodo e porre termine alla partita.

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Che tipo di gioco è e come si gioca a La Caccia all’Anello

Come detto La Caccia all’Anello è un gioco di movimenti nascosti, quindi il tabellone di gioco (double face, una faccia per ogni Parte) viene utilizzato solo dai Nazgûl per andare alla caccia di Frodo e dell’Anello. Il giocatore che interpreta Frodo ha un tabellone speciale con paravento per potersi muovere in segreto e lasciare i giocatori all’oscuro della sua reale posizione.
Nella Parte 1 gli Hobbit devono nascondersi da 4 Nazgûl che possono essere divisi a piacere tra il numero di giocatori avversari. Difatti in La Caccia all’Anello ci devono sempre essere 4 Nazgûl, quindi se si gioca in coppia chi interpreta i Nazgûl li muove tutti e 4.
Ogni turno di gioco è diviso in 3 fasi, 2 diurne e 1 notturna, dopodiché c’è la Riorganizzazione che dà inizio ad un nuovo giorno.
In ogni fase Frodo può muoversi 1 volta all’interno delle località della mappa, e per farlo in modo segreto ha uno speciale tabellone con 16 spazi che equivalgono ad altrettanti movimenti (Diario di Viaggio). In questi spazi il Portatore dell’Anello annota ogni movimento, e anche se può servire per provare il viaggio in caso di polemiche a fine partita, il motivo è più pratico. Il giocatore deve sempre ricordarsi alla perfezione l’itinerario e le Località da cui è passato. Sulla parte sinistra del tabellone c’è una scala che arriva fino a 16 e serve per segnare le mosse fatte dal portatore dell’Anello. Difatti la prima parte del gioco termina quando il giocatore arriva a 16 o raggiunge – anche prima del sedicesimo spostamento – Brea.

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Muoversi di nascosto sembrerebbe essere la cosa più facile del mondo, ma non lo è se ci sono 4 Nazgûl che ti danno la caccia. E qui si entra nelle fasi di queste terribili creature. I Nazgûl si muovono in modo palese con delle pedine di ottima fattura messe in bella mostra sul tabellone di gioco. A rendere la caccia fattibile contribuiscono il numero di Nazgûl, che si muovono indipendentemente come 4 giocatori -quindi fanno 4 mosse per ogni fase della giornata -e i loro poteri e azioni. All’interno del proprio turno un Nazgûl può sia muovere sia eseguire un’azione. Quella libera è la Ricerca, azione in cui un lo Spettro dell’Anello chiede al Portatore dell’Anello se la località attualmente occupata dal Nazgûl è presente nel Diario di Viaggio. Il Portatore deve rispondere in modo sincero solo con un sì o un no.
Le altre azioni invece dipendono da 6 dadi, i quali vengono lanciati all’inizio di ogni turno e determinano quali azioni possono eseguire i Nazgûl. Le due azioni che si aggiungono alla Ricerca sono: Percezione, che serve per sapere se la località su cui si trova il Nazgûl è all’interno di un’area in cui c’è anche l’ultima località visitata da Frodo (il tabellone è diviso in 9 aree); Caccia, azione che funziona come una Ricerca, solo che se la Località è anche l’ultima visitata da Frodo scatta l’Incontro con i Nazgûl. Questo è un momento decisivo per gli opponenti, perché possono infliggere punti corruzione a Frodo e far aumentare la scala Corruzione situata nella parte destra del tabellone. La scala arriva fino a 12, e se il segnalino raggiunge l’ultima cifra termina il gioco. Gli Spettri dell’Anello vincono la partita e non si gioca la Parte 2.

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Considerazioni iniziali e prime impressioni

Quello che vi ho spiegato qui sopra non è il regolamento completo di gioco. Le meccaniche prevedono anche altre regole per rendere la partita più varia, soprattutto grazie a delle carte che aggiungono dei poteri o delle azioni da fare nei vari turni. Nel complesso però il gioco non cambia e credo siate riusciti a farvi un’idea di che tipo di gioco è La Caccia all’Anello.
Il gioco è anche molto curato come materiali, a partire dalle pedine incluse con il gioco che sono ben fatte e dettagliate. Anche se per metà visto che si tratta di busti che poggiano su delle basi di differente colore e che facilitano la distinzione tra i vari Nazgûl.
Il manuale di gioco è un po’ lungo, ma lo è solo per essere chiaro e di facile comprensione. Il gioco non è di quelli contorti e cervellotici, ma per rendere la caccia godibile bisogna conoscere bene le regole. Il manuale le spiega bene, in modo semplice e con degli esempi ogni volta che servono. Inoltre, non è necessario imparare a giocare il gioco completo. Potete fare come me, iniziare a leggervi la prima parte e concentrarvi solo su quella. In questo modo la fase di studio diventa ancora più veloce e potete iniziare subito a giocare alla Parte 1 – In 3 si è in compagnia.
Per quanto riguarda il divertimento non manca di certo, e a me La Caccia all’Anello è piaciuto. Per ora ho provato solo a giocare in coppia (nei panni dei panni del Nazgûl) quindi sono curioso anche di provarlo con più giocatori. Visto che i Nazgûl sono tutti in gioco però le meccaniche de La Caccia all’Anello non subiranno molte modifiche, a parte l’aggiunta di vere componenti cooperative tra chi interpreterà i Nazgûl e potrà scambiarsi idee e strategie su come acchiappare Frodo.

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