Recensione bici Engwe MapFour N1 Air
Una bici a pedalata assistita con telaio in carbonio ultraleggera
Quando si pensa a una bicicletta a pedalata assistita viene subito in mente una bici grossa e pesante. Cosa che non va molto lontano dalla realtà visto che la maggior parte delle city bike a pedalata assistita ha un peso che è circa il doppio di una bici tradizionale.
Una bicicletta elettrica da città arriva a pesare facilmente anche 30 Kg, un peso davvero importante che può rendere la bici scomoda anche se è motorizzata. Pensiamo a quando dobbiamo mettere la bici in garage in uno spazio ristretto, oppure se dobbiamo fare dei gradini. In più le bici che non hanno il sensore di coppia hanno il motore elettrico che si attiva dopo qualche pedalata, quindi le partenze – anche quelle in salita – vanno fatte tutte con le nostre gambe. E una bici da 30 Kg è faticosa da spingere!
Ma le city bike elettriche sono tutte così pesanti?
Fortunatamente no! Sul mercato ci sono anche delle biciclette elettriche molto leggere tanto da avvicinarsi al peso di una bici muscolare.
Un esempio lo vediamo con la recensione di oggi perché ENGWE con la bici a pedalata assistita Engwe MapFour N1 Air ha fatto davvero un grande lavoro di progettazione e design. Difatti questa bici pesa soltanto 15,6 Kg!
Il merito va a una scelta accurata della componentistica ma soprattutto al telaio in carbonio che permette di risparmiare davvero tanti chili. Pensate che il telaio pesa soltanto 1,28 Kg.
Potete acquistare Engwe MapFour N1 Air qui:
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Engwe MapFour: i due modelli N1 e N1 ST
Engwe ha realizzato questa bici a pedalata assistita in due versioni, identiche nell’allestimento e caratteristiche ma con i telai con design differenti.
Per dirla semplice sarebbero i design da uomo e da donna, con il modello N1 con il tubo orizzontale mentre il modello N1 ST (Step-Through, a “scavalco basso”) è quella senza tubo orizzontale. Entrambe le versioni sono disponibili in due colori: grigio antracite o verde inchiostro.
Il modello che abbiamo ricevuto per la recensione è la ST e devo dire che a livello estetico la trovo perfino più riuscita del modello con il tubo orizzontale. Però è solo questione di gusti, entrambe le versioni sono molto belle e grazie alla batteria nascosta dentro al telaio non sembrano nemmeno delle bici a pedalata assistita.
Caratteristiche tecniche
– Engwe MapFour N1 ST
– Telaio in fibra di carbonio
– Forcella in alluminio
– Motore nel mozzo posteriore MIVICE M070
– Sensore di coppia
– Coppia massima 40 Nm
– Pannello di controllo con display a colori
– 5 livelli di assistenza alla pedalata
– Trasmissione Shimano Tourney TZ con 7 velocità
– Freni a disco meccanici anteriori e posteriori da 160 mm
– Pneumatici 700*38C
– Batteria agli ioni di litio rimovibile SAMSUNG (36 V – 10 Ah)
– Autonomia: 100 Km con assistenza a livello 1
– La pedalata assistita si disattiva quando si superano i 25 Km/h
– Faro anteriore alimentato dalla batteria della bici
– Luce rossa posteriore alimentata da un pannello solare
– Altezza minima della sella: 75,8 cm
– Peso: 15,6 kg
Scatola e assemblaggio
Trattandosi di una bicicletta da acquistare online è necessario assemblare alcune parti quando vi arriva a casa.
La scatola è voluminosa e pesante, ma grazie alla leggerezza della bici è meno impegnativa da spostare rispetto a molte altre bici. In questo caso lo scatolone pesa 25,4 Kg, quindi circa 10 Kg in meno di altre bici che abbiamo recensito.
Tutte le parti meccaniche ed elettroniche sono già assemblate e pronte all’uso, le uniche parti da montare sono quelle più semplici da mettere e togliere e che permettono di ridurre l’ingombro per la spedizione.
Le parti che vanno montate sono la ruota anteriore e il suo parafango, il manubrio, la luce anteriore, la sella ed infine i pedali. Componenti semplici da montare e che non richiedono competenze da meccanico di biciclette. Inoltre Engwe ha incluso nella scatola tutti gli strumenti necessari per l’assemblaggio.
In ogni caso potete vedere nel dettaglio tutto questo procedimento con il nostro video dedicato.
Pannello di controllo e leva del cambio
Sul manubrio troviamo i due comandi per la trasmissione: a destra c’è la leva per il controllo della trasmissione Shimano; a sinistra il pannello di controllo con i comandi della pedalata assistita.
Il cambio è Shimano Turney TZ e ha un sistema di cambiata con una leva e un pulsante. Il pulsante serve per aumentare il rapporto e rendere la pedalata più dura, la leva invece si usa solo per diminuirlo. La leva è associata a una freccia che indica il rapporto da 1 a 7, così sapete sempre quale rapporto state usando.
Il pannello di controllo ha un display LCD a colori che serve per visualizzare la velocità, i chilometri percorsi, il livello di assistenza alla pedalata e la carica della batteria.
Sulla sinistra ci sono 3 pulsanti. Quello centrale serve per l’accensione e lo spegnimento, gli altri due sono il + e il -.
Le loro funzioni principali sono controllare il livello di assistenza alla pedalata da 0 a 5. In più ognuno ha una funzione aggiuntiva. Tenendo premuto il tasto + si accende o spegne la luce anteriore. Tenendo premuto il – invece si attiva la modalità a spinta. Una modalità che fa muovere la bici a 6 Km/h senza dover girare i pedali. Questa modalità è nata per aiutare a spingere a piedi le bici elettriche molto pesanti, però può fare comodo anche con una bici leggera come la Engwe MapFour N1.
App e antifurto GPS
Un ulteriore elemento da prendere in considerazione quando si valuta il rapporto qualità/prezzo della Engwe MapFour N1 è la presenza di un antifurto GPS integrato.
Questa componete è collocata nella parte del telaio vicino al tubo reggisella e offre alcune funzioni molto interessanti:
Motion Detection: se la bici viene toccata o mossa emette un allarme
GPS Tracking: possiamo geolocalizzare la bici in qualsiasi momento
Geo-fencing: possiamo impostare un’area di utilizzo (zone vietate/consentite)
L’allarme funziona grazie a una e-sim che permette di geolocalizzare sempre la bici, quindi non vediamo solo l’ultima posizione registrata dal nostro smartphone quando l’abbiamo lasciata da qualche parte. Inoltre è dotata di una batteria interna che mantiene attivo l’antifurto e la geolocalizzazione anche nel caso i ladri dovessero rimuovere la batteria principale della e-bike.
La gestione dell’antifurto si fa tramite l’App di Engwe dove possiamo connettere la Engwe MapFour N1 e usare anche altre funzioni.
Alcune di queste sono le medesime che possiamo fare usando il pannello di controllo, come regolare il livello di assistenza o accendere e spegnere luce. Cose che però non ha molto senso regolare con l’app.
Nell’applicazione però possiamo vedere le statistiche complete, come il tempo totale, la distanza, la velocità media e la cadenza media.
Sempre dall’app possiamo:
– Bloccare/sbloccare la bici: se è bloccata non si può accendere la e-bike e si può usare solo come bici normale. Per sbloccarla si deve inserire un codice nell’app o usando il pannello di controllo. – si sblocca sempre da app o dal computerino della bici mettendo un codice)
– Impostare lo sblocco automatico: per non mettere il codice tutte le volte possiamo impostare che la bici si sblocca in automatico quando si connette con il nostro telefono. Così basta avvinarsi per sbloccarla (ovviamente se abbiamo con noi lo smartphone).
– Far suonare la bici per trovarla: se siamo in un parcheggio con molte bici possiamo attivare un segnale acustico per individuarla immediatamente.
– Impostare il Geofence: questa funzione ci permette di selezionare un perimetro entro il quale si può usare la bici. Ad esempio possiamo impostare solo un’area all’intero della nostra città o l’intero Comune se viviamo in paesi medio/piccoli. Al tempo stesso possiamo fare la cosa opposta, ovvero impostare delle aree vietate, dove la bici si disattiva se si entra in quelle zone.
La prova
Design e peso
La bicicletta a pedalata assistita Engwe MapFour N1 ha delle linee che la fanno sembrare quasi una city bike tradizionale. Il merito va al formato delle ruote, che fa a meno dei gommoni che troviamo su moltissimo modelli, e alla batteria nascosta nel telaio.
La batteria è attaccata sotto al corpo centrale della bicicletta e ha il lato inferiore coperto da un pannello che si integra alla perfezione nel telaio per nasconderla. Per estrarla basta usare la chiave in dotazione che fa scattare il meccanismo e possiamo toglierla in tutta comodità.
Se con altre biciclette la batteria è estraibile anche per poterla ricaricare, con la Engwe MapFour N1 non abbiamo questa necessità. Sul telaio è presente uno sportellino per collegare direttamente il cavo di alimentazione e possiamo caricare la batteria anche mentre è nella bici.
L’unico elemento potenzialmente negativo del telaio è l’altezza minima della sella. 75,8 cm per la versione “da donna” ST Step-Through non sono pochissimi e qualche centimetro in meno l’avrebbe resa più comoda per tutti.
La caratteristica migliore della Engwe MapFour N1 però è senza dubbio il peso. I poco più di 15 Kg la rendono una bicicletta a pedalata assistita leggerissima e dal peso analogo a quello di una city bike muscolare. Anzi, ci sono city bike non assistite che pesano perfino di più.
Questo offre grandi vantaggi: è più pratica, più piacevole da guidare, più comoda in molte situazioni e anche più efficiente. Se il motore deve muovere una e-bike che pesa la metà ne guadagno le prestazioni.
A rendere la guida piacevole e soprattutto sicura contribuiscono i freni a disco. Sono meccanici e non idraulici, quindi non offrono la frenata più potente possibile. Per le city bike però i freni a disco meccanici sono da preferire, la frenata è sufficientemente potente e soprattutto sono più facili da regolare e richiedono meno manutenzione dei freni idraulici.
Motore, sensori e prestazioni
Le prestazioni sono sempre limitate a norma di legge, quindi la pedalata assistita ci porta al massimo a 25 Km/h. Se vogliamo andare più forte dobbiamo farlo con le nostre gambe.
La Engwe MapFour N1 però ha una caratteristica che la rende una e-bike premium anche come prestazioni.
Le biciclette elettriche si possono dividere in due grandi gruppi: quelle che hanno il motore nel movimento centrale e quelle che hanno il motore nel mozzo della ruota posteriore. Per semplificare possiamo dire che le biciclette premium sono quelle con il motore nel movimento centrale mentre il motore nel mozzo della ruota permette di avere modelli anche dal prezzo abbordabile.
La Engwe MapFour N1 ha il motore nella ruota ma aggiunge una caratteristica premium che solitamente è presente nelle bici dell’altra categoria: il sensore di coppia.
Il sensore di coppia è un dispositivo che elimina il ritardo tipico delle biciclette elettriche che attivano il motore in base alla cadenza. Il punto debole del sensore di cadenza è la necessità di fare qualche pedalata prima che il motore entri in azione. Cosa che rende le partenze impegnative visto che le prime pedalate sono quelle dove si fa più fatica. Il sensore di coppia invece percepisce la forza che viene impressa sul pedale dai piedi, quindi, appena rileva che stiamo per iniziare a pedalare attiva quasi all’istante il motore.
Le caratteristiche tecniche unite alla leggerezza della bici la rendono molto piacevole da guidare. La riposta del motore è sempre scattante e basta regolare l’assistenza alla pedalata per trovare il miglior feeling. Le curve si fanno con grande agevolezza e ha un’ottima tenuta, mentre il peso rende più semplici le manovre strette o le inversioni che con bici più pesanti possono risultare più impegnative. In queste situazioni però vi consiglio di disattivare la pedalata assistita o lasciarla al livello 1. Col sensore di coppia basta toccare il pedale per far partire la spinta, e si si fanno manovre strette a bassa velocità quegli strappi improvvisi possono dare fastidio.
Autonomia
L’autonomia dichiarata da Engwe è di 100 Km, come sempre calcolata nelle migliori condizioni possibili, quindi con un percorso pianeggiante e un’assistenza di livello 1.
Dato che la Engwe MapFour N1 è una bicicletta elettrica molto leggera usare un livello basso di assistenza basta e avanza in molte situazioni. Quindi potreste riuscire ad avvicinarvi alla massima autonomia possibile.
Chi invece preferisce usare molta assistenza potrebbe anche dimezzare l’autonomia, ma avete comunque sufficiente chilometraggio per coprire gli utilizzi quotidiani. Inoltre, data la leggerezza, anche se si rimane a corto di energia si può tranquillamente pedalare qualche chilometro senza aiuti.
Un ulteriore elemento che può incidere sull’autonomia è l’utilizzo del faro anteriore. I consumi sono ridotti però è inevitabile che un po’ di energia la consumi. Questo però lo trovo un compromesso necessario e utile, perché preferisco sempre la soluzione delle luci alimentate direttamente dalla bici anziché avere delle luci con batterie proprie da ricaricare a parte.
Purtroppo la luce posteriore non è alimentata dalla batteria della e-bike. Si tratta di una luce di posizione alimentata da un panello solare ed è dotata di sensore crepuscolare e di movimento. Di giorno si ricarica e si attiva da sola verso il tramonto, ma solo se stiamo usando la bici. Quando è ferma da qualche minuto la luce si spegne.
Come soluzione sembrerebbe molto intelligente ma la trovo un po’ limitata, ad esempio per la sicurezza la luce posteriore andrebbe accesa anche di giorno. Con questa luce però non è possibile farlo. Si tratta però di un piccolo punto negativo per una bici elettrica come la Engwe MapFour N1 che per tutto il resto rasenta la perfezione.
Considerazioni finali
La Engwe MapFour N1 è una delle biciclette a pedalata assistita più interessanti del mercato. Vanta un rapporto qualità/prezzo davvero eccezionale, perché è vero che rispetto ad altri modelli di Engwe sfora il muro dei 1000€ e non è di certo una delle e-bike più economiche. Se però si analizza il prezzo in relazione alle caratteristiche tecniche appare evidente quanto sia adeguato a tutto quello che offre.
Stiamo parlando di una bicicletta con un telaio in carbonio leggerissimo e il sensore di coppia, caratteristica tecnica che cambia totalmente le prestazioni di una bici con pedalata assistita. Difatti, come ho scritto nella recensione, il vero spartiacque tra modelli premium o meno non è la posizione del motore (nel movimento centrale o nella ruota posteriore), bensì la presenza del sensore di coppia.
Anche avere una bicicletta elettrica leggerissima che pesa poco più di 15 Kg è davvero una grandissima cosa. Per trovare bici che pesano meno bisogna guardare al settore delle biciclette da strada sportive, che ovviamente è un’altra categoria, anche come prezzo. Quindi la Engwe MapFour N1 è senza dubbio tra le city bike elettriche più leggere del mercato.
Per quanto l’estetica sia un parametro del tutto soggettivo trovo che la MapFour N1 ST sia una bici a pedalata assistita davvero molto bella. Anche perché alla vista sembra più una city bike tradizionale. Questa sensazione è merito delle ruote con pneumatici “sottili”, delle linee originali ma non strane come certe e-bike e soprattutto della batteria nascosta del telaio. Proprio la batteria nascosta è l’elemento che fa maggiormente la differenza. Molte city bike elettriche hanno delle linee piacevoli, poi però hanno quel monolite nero attaccato da qualche parte che rovina un po’ il design.
Nel caso della MapFour N1 invece la batteria è nascosta nel telaio e senza dover adottare soluzioni come la Engwe P275 ST. Un’altra bici con la batteria inserita nel telaio che però ha un design che mette quasi in risalto proprio l’alloggiamento per la batteria. E preciso, la P275 ST è una bici che mi piace molto come linee, però non è proprio un perfetto esempio di come si nasconde una batteria.
La presenza dell’antifurto geolocalizzato è un ulteriore caratteristica premium che rende la e-bike di Engwe ancora più completa e valida.
Questa componente è importantissima per avere delle chance di ritrovare la bici in caso di furto, però non rappresenta un vero deterrente. Purtroppo i furti di biciclette (non solo quelle elettriche) sono sempre più frequenti, quindi state attenti ai luoghi dove lasciate la bici e soprattutto non risparmiate sul lucchetto. Non ha senso spendere più 1.000 euro per la bici e poi legarla con un lucchetto da pochi euro che si taglia con un tronchesino. Cercate i modelli più robusti, resistenti e che offrono delle certificazioni. Costano, pesano ma possono salvarvi la bicicletta.
Maggiori informazioni su engwe-bikes-eu.com