Recensione e-bike ENGWE L20
Una bici a pedalata assistita dalla grande autonomia
Le strade dovrebbero essere il posto più agevole per spostarsi in sella a una bicicletta. Basta provare ad andare su percorsi dissestati e irregolari, con sassi, radici e ostacoli vari per rendersi conto di quanto sia piacevole e scorrevole l’asfalto. Purtroppo però non è sempre così, le nostre città sono piene di insidie, tra strade con il manto stradale vecchio e pieno di spaccature e buche, tombini non a filo con la strada – a volte a formare voragini, altre volte gradini – sporcizie varie o foglie che col bagnato possono diventare scivolose. Insomma, anche in città gli spostamenti possono risultare scomodi e meno sicuri del previsto.
Per ridurre al minimo le difficoltà servono almeno due cose: un minimo di abilità alla guida di una bicicletta; una bici con caratteristiche in grado di superare ogni ostacolo.
Un modello che dà questa certezza è la e-bike ENGWE L20, un modello che non è comodo solo per la pedalata assistita, ma grazie alla sospensione anteriore e le grandi gomme è in grado di superare ogni asperità senza troppi patemi. Ovviamente la bicicletta offre anche altro, ed è quello che adiamo a scoprire nella recensione di oggi!
Potete acquistare Engwe L20 qui:
https://engwe-bikes-eu.com/products/l20?ref=gurxpplx
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Che bici è
La e-bike ENGWE L20 è un modello pensato per la vita di tutti i giorni che può destreggiarsi bene su quasi ogni percorso, sia urbano che extraurbano.
Ha un peso importante, in parte dovuto al fatto che è una bici a pedalata assistita, in parte al telaio molto massiccio e robusto e ad altre componenti come la forcella anteriore.
Il telaio è di tipo di step through, quindi non ha il tubo orizzontale e questo rende la bici molto accessibile e adatta a tutti.
La ENGWE L20 in nostro possesso è nella colorazione Flamingo Pink che ha davvero una bella resa dal vivo. La bici è disponibile anche in altre tre colorazioni: Onyx Black (nera), Avocado Green (verde scuro, quasi militare) e Snow White (bianca).
Le ruote sono da 20 pollici e montano gomme da 4 pollici, quindi da fat bike. Questo sarebbe un problema per una bici tradizionale visto che sono pneumatici pensati per altri usi. Dato che con una bici a pedalata assistita la fatica extra che comportano queste gomme la fa il motore possiamo apprezzare il confort che assicurano i “gommoni”. Difatti con gomme così grosse le buche e le varie asperità del terreno si sentono molto meno.
La bici ha il doppio portapacchi e ha anche le luci di serie collegate alla batteria. Così avete già le luci pronte all’uso e non dovete aggiungerne altre da ricaricare dopo qualche utilizzo. Inoltre la ENGWE L20 ha anche la luce del freno, quindi ogni volta che tirate le leve si illumina la luce posteriore. Un’ottima caratteristica che non si trova in tutte le e-bike.
Il motore è da 250W, quindi entro i limiti imposti dalla legge italiana che non permettono di avere motori più potenti per le bici a pedalata assistita. Anche la velocità è limitata a 25 Km/h, sempre secondo il limite massimo previsto dalla normativa attuale.
La ENGWE L20 ha di serie l’acceleratore sulla manopola anteriore destra. L’acceleratore è cablato e potrebbe funzionare ma è disattivato. Considerate che la normativa è cambiata e potrebbe cambiare ancora ma la presenza dell’acceleratore non è un problema. L’importante è che sia scollegato e non sia possibile muoversi con la sola spinta del motore senza pedalare.
Caratteristiche tecniche
– Bici a pedalata assistita
– Motore da 250W
– 5 livelli di assistenza alla pedalata
– Batteria estraibile
– Batteria da 48V 13Ah
– Autonomia: fino a 140 Km
– Trasmissione 7 velocità Shimano Tourney
– Controlli di cambiata con leva e pulsante
– Pannello di controllo con display retroilluminato
– Il display mostra la velocità, la distanza e altri utili dati
– Il pannello serve anche per le regolazioni della pedalata assistita e attivare le luci
– Freni a disco meccanici da 160mm
– Forcella ammortizzata con blocco
– Luci LED (bianca anteriore, rossa posteriore)
– Luce del freno
– Peso: 34 Kg
Scatola e assemblaggio
Trattandosi di una bicicletta da acquistare online è necessario assemblare alcune parti quando vi arriva a casa.
La scatola è voluminosa e pesante, dopotutto la sola bici pesa ben 34 Kg, però in due la si porta facilmente in garage o ovunque vi dobbiate mettere per assemblarla.
Chiaramente tutte le parti meccaniche/elettroniche sono già assemblate e pronte all’uso, le uniche parti da montare sono quelle più semplici da mettere e togliere e che permettono di ridurre l’ingombro per la spedizione.
Le parti che vanno montate sono la ruota anteriore e il suo parafango, il manubrio, il portapacchi anteriore, la luce anteriore, la sella ed infine i pedali.
Montare tutte queste parti è molto semplice perché bisogna soltanto metterle al loro posto e avvitare i bulloni. Per farlo non è nemmeno necessario avere a casa gli strumenti adatti, perché ENGWE ha incluso nella scatola tutto l’occorrente per assemblare le componenti mancanti.
Pannello di controllo e leve del cambio
Sul manubrio troviamo a sinistra il pannello per i dati e i comandi della pedalata assistita, sulla destra le leve per il cambio.
Il cambio Shimano è particolare se non avete mai usato una bicicletta di questo tipo ma tra le bici a pedalata assistita è piuttosto diffuso. A prima vista ricorda le leve del cambio in stile vecchie Mountain Bike con la freccia che indica i 7 rapporti a disposizione. In realtà la leva serve solo per diminuire i rapporti (quindi per rendere più agile la pedalata). Per aumentarli c’è un pulsante con il + collocato sotto la leva. Pulsante molto comodo dato che è a portata di pollice e possiamo cambiare molto rapidamente.
Il pannello di controllo ha un display LCD monocromatico che serve per visualizzare la velocità, i chilometri percorsi, il livello di assistenza alla pedalata e la carica della batteria.
Sui bordi del pannello ci sono 3 tasti nascosti ma facilmente raggiungibili. Nella parte superiore c’è il tasto di accensione e spegnimento. In basso invece ci sono i tasti + e -. Il loro uso principale è quello di selezionare il livello di assistenza della pedalata da 0 a 5. Una pressione prolungata però serve anche per accendere e spegnere le luci o per attivare la modalità a spinta. Una modalità che fa muovere la bici a 6 Km/h senza dover girare i pedali. Modalità molto utile che è pensata per le situazioni in cui camminiamo spingendo la bici e che evita anche questa fatica.
La prova
La e-bike ENGWE L20 è una bici che dà subito una buona impressione per la qualità dei materiali e delle finiture. La colorazione Flamingo Pink rende molto meglio dal vivo rispetto alle foto sul sito del produttore e la resa estetica, abbinata alle altre componenti tutte nere (manubrio, forcella, sella, portapacchi e parafanghi) è molto meglio del previsto. Considerando che tra le altre colorazioni troviamo solo la classica accoppiata bianca o nera e un verdone militare, per chi ama i colori accesi la Flamingo Pink può essere una scelta azzeccata.
Esteticamente il design del telaio fa la sua parte. Non è un capolavoro ma per la categoria siamo su ottimi livelli; ci sono molte e-bike che sono davvero sgraziate o con linee per nulla piacevoli.
I portapacchi sono fissati al telaio in modo da offrire ottime capacità di carico. Quello anteriore offre anche il vantaggio di non dover mettere il classico cestino appeso al manubrio che – quando si mettono cose pesanti al suo interno – rendono la bici instabile e difficile da guidare. Caricando il peso su un portapacchi fisso invece la guidabilità dell’anteriore ne risente solo in minima parte.
Per chi non è abituato alle gomme fat molto diffuse sulle city bike a pedalata assistita possono sembrare degli pneumatici mastodontici. A livello di misure è così però la scarsa scorrevolezza non è un vero problema visto che la fatica extra se la sobbarca il motore elettrico. Una gomma così grande però è anche un fattore che migliora di molto il confort visto che assorbono buona parte delle asperità del terreno.
Inoltre, per migliorare la scorrevolezza, si possono sempre cambiare prendendo pneumatici non tassellati o meno voluminosi.
Per le strade più sconnesse o per lo sterrato la ENGWE L20 può fare affidamento anche sull’ammortizzatore anteriore. L’ammortizzatore ha anche la manopola per poterlo bloccare, cosa che però non reputo necessaria perché è abbastanza duro e non ho mai sentito la necessità di chiuderlo e tenerlo bloccato. Però è sempre meglio avere questa possibilità.
L’assistenza alla pedalata è basata sulla cadenza. Le e-bike sono principalmente di due tipi: quelle che attivano il motore elettrico misurando la cadenza e quelle sulla coppia.
Con le bici a cadenza occorre iniziare a pedalare, quando la bici rileva la pedalata attiva l’aiuto che quindi parte con un po’ di ritardo. Quelle basate sulla coppia invece percepiscono immediatamente che stiamo imprendo forza sul pedale e l’aiuto si attiva all’istante.
Questa differenza si si fa sentire quando si parte da fermi, soprattutto in salita, perché dato il ritardo la partenza è muscolare fino a quando non attacca il motore.
Il motivo di questa distinzione è puramente economico. Le bici che hanno la pedalata assistita basata sulla coppia sono solo quelle di fascia medio/alta, quindi bisogna mettere in conto di spendere cifre più importanti e non è detto che la miglioria valga la differenza di prezzo.
L’importante è ricordarsi sempre di scalare sull’1 o sul 2 quando ci si sta per fermare, così si parte sempre senza fare troppa fatica.
La bici a pedalata assistita ENGWE L20 monta un cambio Shimano Tourney che è una garanzia di qualità. Il doppio sistema di cambiata separa i movimenti della catena. La leva si usa solo per scalare i rapporti e rendere la pedalata più agile, per indurirla invece c’è un pulsante a portata di pollice che è molto comodo e veloce.
Il motore è da 250W e l’uso è limitato a 25 Km/h come da normativa. Questo vuol dire che voi pedalando (o andando in discesa) si possono raggiungere anche velocità più alte ma il motore elettrico rimane attivo solo fino ai 25 Km/h, dopo si disattiva.
Per dovere di cronaca segnalo che il limitatore che disattiva il motore elettrico può essere modificato tramite il panello di controllo, quindi potete impostare un limite più alto (fino a 40 Km/h). Ovviamente l’aumento del limite non va fatto visto che poi rendereste la bici fuori norma, però nel caso in futuro dovessero cambiare di nuovo la normativa sulle bici a pedalata assistita potrete aggiornare il limite in modo veloce direttamente dal pannello (non credo aumenteranno mai il limite ma non si sa mai).
L’assistenza alla pedalata è regolabile su 5 livelli di aiuto. Non tutte le bici hanno così tanti livelli di assistenza e questo permette di trovare la combinazione ideale tra le 7 marce e i 5 livelli di assistenza.
In molte bici di questo tipo la spinta si apprezza di più con rapporti bassi, quando si riesce a pedalare con agilità ed alta cadenza e si sfrutta al massimo il motore. Nel caso della ENGWE L20 però devo dire che il ritardo in partenza è ridotto al minimo e l’assistenza aiutata tantissimo con ogni rapporto e anche senza pedalare a cadenze molto alte.
Il livello di assistenza alla pedalata è il fattore principale che influenza l’autonomia del mezzo. Quella dichiarata dal produttore è di circa 140 Km ed è piuttosto attendibile. Ovviamente se si parla di un uso urbano e con un livello di assistenza medio, con il motore che non è sempre attivo.
Per gli spostamenti che si fanno normalmente in bici nella vita quotidiana però è un’autonomia che copre ogni utilizzo, anche alla massima assistenza.
Per ricaricare la batteria potete collegarle il cavo anche quando è sulla bici, altrimenti un meccanismo che ribalta la sella permette di estrarla per portarla in casa e ricaricarla dove lo trovate più comodo.
Nei giri di prova non l’ho risparmiata, perché oltre a dei classici percorsi urbani tra strade e ciclabili sono andato a fare anche qualche giro in campagna su sterrati anche molto sconnessi (oltre che fangosi visto il meteo del periodo).
La bici a pedalata assistita ENGWE L20 si è comportata bene in ogni situazione, anche perché tra la spinta del motore, le gomme massicce con piccoli tasselli e l’ammortizzatore è davvero difficile metterla in difficoltà.
Chiaramente non è una bici da montagna, anche perché il produttore indica che può superare salite al massimo del 10%. Purtroppo, abitando nel piattume della Pianura Padana non ci sono vere salite per mettere alla prova questa caratteristica, però la rampa dello scivolo del garage ha più pendenza del 10% e la fa senza alcun problema, come non danno problemi i cavalcavia più corti e ripidi.
Quindi credo che il dato del 10% sia più che altro precauzionale, probabilmente sottintende che la bici può andare anche su pendenze più elevate, ma dato il peso e la potenza del motore devono essere tratti brevi. Su vere salite, lunghe anche qualche chilometro, il dato del 10% potrebbe essere corretto.
I freni a disco meccanici sono un buon compromesso per aver una frenata sicura anche col bagnato e ridurre al minimo la manutenzione. Difatti i freni più performanti sono i freni a disco idraulici, questi però hanno lo svantaggio di dover cambiare l’olio circa una volta all’anno per assicurare sempre la massima efficienza dell’impianto frenante. Per una bici non per uso sportivo come la ENGWE L20 invece vanno benissimo i freni meccanici che funzionano con i classici cavi e che non richiedono una complicata manutenzione periodica.
Considerazioni finali
La bicicletta a pedalata assistita ENGWE L20 è un modello da prendere in considerazione da chi cerca un buon rapporto qualità/prezzo.
Il prezzo di listino non la fa rientrare nella fascia sotto i 1.000€ ma basta trovare qualche piccola offerta per portare la spesa entro quel range (con il codice influencer50off avete 100€ di sconto).
Le caratteristiche che offre sono molto valide per la tipologia di bici. La qualità costruttiva c’è in ogni componente, solo i freni fanno un po’ di rumore ma niente che non possa sistemarsi da solo dopo un po’ di chilometri e frenate.
Il cambio Shimano è preciso e affidabile e il sistema che combina leva e pulsante usato nelle bici a pedalata assistita è davvero molto comodo.
L’assistenza alla pedalata su 5 livelli permette di trovare sempre la migliore combinazione tra cambio e assistenza per spostarsi nel modo più comodo possibile. L’unica cosa migliorabile sono i tasti del pannello di controllo. Metterli nascosti sulla cornice può essere una finezza estetica, però li avrei preferiti più grandi e visibili. Premerli non è difficile però dei tasti a vista o più voluminosi sono sempre preferibili.
La combinazione tra gomme fat e l’ammortizzatore anteriore garantisce una grande protezione da buche, dossi e ogni asperità che si possa trovare su strada o offroad. Ovviamente l’attrito è importante ma, come il peso di oltre 30 Kg, non rappresentano un problema visto che grazie al motore elettrico non si fa mai fatica.
L’autonomia dichiarata di 140 Km è come sempre calcolata con le migliori condizioni possibili. Quindi con in sella una persona di 60 o 70 Kg, su strada piatta e scorrevole e con un livello di assistenza alla pedalata medio o che non è sempre attivo. Un carico maggiore, percorsi con salite o l’uso del massimo livello di assistenza inevitabilmente riduce l’autonomia della bici. L’autonomia però è del tutto soddisfacente ed è quasi impossibile rimanere a corto di batteria durante gli usi quotidiani.
Quindi se cercate una bicicletta a pedalata assistita dal prezzo abbordabile, affidabile e con caratteristiche di ottimo livello la ENGWE L20 potrebbe fare al caso vostro.
Maggiori informazioni su engwe-bikes-eu.com