Bibita più aspra del mondo

Se dovessimo descrivere il sapore di una bibita una delle prima cose che ci verrebbe in mente è la dolcezza. Dopotutto si tratta di bevande molto zuccherate e anche quando sono senza zucchero hanno dei dolcificanti che ne mantengono la dolcezza.
Solo in pochi casi proviamo altre sensazioni oltre a quella della dolcezza. Ad esempio le limonate mantengono l’asprezza del limone, l’aranciata amara o il chinotto hanno un retrogusto amato. Ogni gusto però è sempre mitigato dalla dolcezza, anche perché una bibita deve essere gradevole al palato. Quindi gusti come l’aspro o l’amaro devono solo essere accennati.

Per diversificarsi e proporre qualcosa di diverso potrebbe avere senso anche produrre bibite che esaltano i gusti meno amabili. Qualcuno ci ha pensato per davvero e ha dato vita a Stang, la bibita più aspra del mondo.
Le caratteristiche di una bibita non mancano, quindi non è una bottiglia con dentro del succo di limone. L’ingrediente principale è l’acqua, lo zucchero c’è e in abbondanza (38 grammi a bottiglia) e ci sono anche coloranti e aromi. Difatti, nonostante l’etichetta mostri un limone, la bibita è azzurra e al gusto Blu Raspberry (mirtillo blu).
Purtroppo non ci sono indicazioni precise di quanto sia aspra o acida la bibita Sour. Probabilmente è un fattore difficile da quantificare con dati chiari e alla portata di tutti (con cosa si misura l’asprezza? Basta l’acidità e il PH?).

Il produttore però afferma che Sour è 20 volte più aspra di ogni altra bibita sul mercato. Difficilmente è un parallelo affidabile, però rende l’idea di quanto possa essere aspra la bibita.
Per quanto riguarda il potenziale successo commerciale è difficile immaginare una quota di mercato che non sia una piccolissima nicchia. Anche se gli amanti dei sapori aspri potrebbero apprezzarla. Poi un po’ di vendite inziali sono sempre assicurate dai curiosi, infine ci sono tutte le persone che vogliono assolutamente qualche bottiglia della bibita più aspra del mondo per fare scherzi. Offri una bibita ghiacciata e dissetante e poi tela ridi guardando la trasfigurazione del volto del malcapitato

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