Recensione Labyrinth Pokémon
L'edizione dei Pokémon di un classico dei giochi da tavolo
Labyrinth, conosciuto in Italia anche come Labirinto o Labirinto Magico, è un classico del settore dei giochi da tavolo.
L’autore è Max J. Kobbert e la prima edizione risale al 1986. Negli anni successivi sono uscite varie riedizioni del gioco, dalle semplici ristampe a versioni alternative.
Il gioco originale ha un’ambientazione di tipo fantasy ma le edizioni speciali possono cambiarla completamente. Difatti il gioco è perfetto per creare versioni alternative legate a alcuni brand molto amati. È il caso dell’edizione che vediamo oggi: Labyrinth Pokémon, con il gioco rivisitato graficamente per portarci nel colorato mondo dei Pokémon.
Che gioco è e come si presenta
Labyrinth Pokémon è un gioco da tavolo da 2 a 4 giocatori consigliato a partire dai 7 anni. L’editore è sempre lo stesso dal 1986 ed è Ravensburger. Quindi, dal gioco originale a tutte le varianti, le trovate nel catalogo di giochi da tavolo di Ravensburger.
Fin dalla scatola il gioco mantiene tutte le caratteristiche base del primo Labirinth. In questo caso però spicca il logo dei Pokémon e tanti personaggi nascosti nel labirinto.
All’interno della scatola troviamo il tabellone con alcune tessere fisse; 34 tessere labirinto, 24 gettoni Poké ball e 4 pedine Pokémon per i giocatori. Le tessere del labirinto invece possono essere con solo il percorso o con uno dei tanti altri Pokémon presenti nel gioco.
Le pedine raffigurano 4 tra i Pokémon più iconici. Uno è ovviamente Pikachu, la mascotte dei Pokémon, mentre gli altri 3 sono Bulbasaur, Charmander e Squirtle. I tre Pokémon iniziali dei primi storici videogame.
Anche quasi tutti gli altri Pokémon presenti nel gioco sono degli starter, i personaggi iniziali, e includendo le pedine sono tutti quelli delle 8 generazioni uscite fino ad oggi. Come detto la prima generazione è stata usata per le pedine di gioco, le altre 7 generazioni – quindi 21 Pokémon – sono state usate per i personaggi da catturare dentro il labirinto. Mancano così 3 Pokémon per arrivare ai 24 presenti nel gioco. Per la perfezione sarebbero serviti i Pokémon iniziali della nona generazione, che però sono stati presentati da poco (saranno gli starter dei Pokémon Scarlatto e Violetto in uscita a novembre). Per questo gli autori hanno optato per mettere altri 3 celebri Pokémon della prima generazione: Evee (normale), Snorlax (normale) e Gengar (tipo Spettro/Veleno).
Questo spiega perché, tolti quest’ultimi 3 Pokémon e Pikachu, tutti gli altri sono di tipo erba, acqua e fuoco.
Tutte queste considerazioni sulle generazioni e sulle tipologie di Pokémon però sono solo curiosità che vi ho aggiunto, ai fine del gioco non hanno importanza.
Come gioco da tavolo è molto semplice e adatto a tutta la famiglia. È basato su un labirinto formato da delle tessere quadrate che possono scorrere in orizzontale o in verticale. Questo modifica in continuazione i percorsi del labirinto e complica i piani dei giocatori per raggiungere i loro obiettivi.
Nel gioco base di tipo fantasy i giocatori devono muoversi nel labirinto alla ricerca di tesori; in Labyrinth Pokémon invece dobbiamo andare alla ricerca dei piccoli mostriciattoli.
Come si gioca a Labyrinth Pokémon
Se avete giocato a Labyrinth o a un’altra edizione con un tema sapete già come si gioca visto che Labyrinth Pokémon è lo stesso gioco ma con una veste grafica differente.
A inizio partita ogni giocatore scegliere la pedina Pokémon che vuole usare e la colloca sulla sua casella di partenza (uno dei 4 angoli del labirinto). Poi si crea il labirinto iniziale disponendo sul tabellone le tessere in modo casuale.
Dopo aver terminato il labirinto deve avanzare una tessera che è quella che serve nei turni di gioco.
Il labirinto ha delle tessere fissate al tabellone, quindi non tutte le righe e le colonne possono scorrere. Quelle che possono farlo si riconoscono perché hanno una freccia coi colori di una Poké ball. Comunque è semplice ricordarsi i movimenti del labirinto perché righe e colonne scorrono una sì e una no.
I giocatori si dividono equamente i gettoni Poké ball. Sul retro ogni gettone raffigura un Pokémon diverso. Quelli sono i nostri obbiettivi, i Pokémon che dobbiamo catturare muovendoci nel labirinto fino a raggiungerli.
I gettoni vanno tenuti a faccia in giù e non possiamo guardarli tutti. Possiamo guardare solo un gettone alla volta per scoprire quale Pokémon dobbiamo catturare. Solo dopo averlo raggiunto sul labirinto possiamo mettere quel gettone da parte e guardare il successivo.
Ora può iniziare la partita.
Il primo giocatore prende la tessera avanzata e la deve usare per muovere una riga o una colonna del labirinto. Per farlo basta inserire la tessera all’inizio di una fila e spingere le altre tessere fino a quando sono di nuovo allineate. Questa azione fa uscire fuori dal labirinto la tessera dalla parte opposta che diventa la tessera che deve usare il giocatore successivo nel suo turno.
Se con questa azione spingiamo fuori dal labirinto la tessera con sopra la pedina di un giocatore, la pedina torna nel labirinto nella posizione opposta. Quindi sulla tessera appena inserita.
Dopo aver mosso il labirinto il giocatore può decidere se muovere la sua pedina. Il movimento non ha un limite di tessere, ci si può muovere lungo i percorsi che ci sono dentro il labirinto di quante tessere vogliamo.
Dopo l’eventuale movimento della pedina il turno passa al giocatore successivo.
Il gioco termina quando un giocatore ha catturato tutti i Pokémon sui gettoni, riesce a tornare alla sua casella di partenza e vince la partita.
Varianti semplificate
Per rendere Labyrinth Pokémon più semplice si possono apportare alcune modifiche alle regole.
Una è la possibilità di guardare tutti i gettoni Pokémon e non uno alla volta. Così è possibile scegliere il Pokémon più vicino e possiamo prenderli nell’ordine che vogliamo.
La seconda modifica è la possibilità di terminare la partita raggiungendo una qualunque delle 4 caselle di partenza e non necessariamente quella della propria pedina.
Considerazioni finali
Labyrinth Pokémon è un bel gioco da tavolo per bambini. Questo vale anche per il gioco classico che non a caso è ancora molto apprezzato dopo 36 anni dalla sua uscita.
L’edizione Pokémon non cambia nulla del gioco, la struttura del labirinto e lo svolgimento sono quelli di Labyrinth (o Labirinto se siete abituati a chiamarlo così). Il tema dei Pokémon però è un richiamo potentissimo per tutti i fan del brand e questo potrebbe rendere il gioco ancora più ambito e desiderato.
Il tema Pokémon poi si sposa anche molto bene con le meccaniche di Lbayrinth. Se nel gioco base dobbiamo esplorare un labirinto alla ricerca di tesori, qui dobbiamo esplorare il mondo dei Pokémon per cercare di catturarli. Questa cosa per me non è di poco conto, perché a volte ci si imbatte in giochi da tavolo con edizioni speciali che però hanno poco a che fare con quella che si rivela solo una nuova veste grafica. Anche qui le regole del gioco non cambiano, però il tema si sposa bene con le meccaniche di Labirinto, dando vita a un ottimo gioco da tavolo dei Pokémon per bambini.
Maggiori informazioni su ravensburger.org