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Recensione Carpe Diem

Un gioco da tavolo gestionale ambientato nell'Antica Roma

È ora di tirare fuori la toga dall’armadio, con Carpe Diem ci aspetta un viaggio indietro nel tempo con un gioco da tavolo ambientato nell’Antica Roma del 1 a.C..
L’editore è Ravensburger mentre l’autore è Stefan Feld, nome molto noto del settore con all’attivo molti giochi di successo, un esempio su tutti è I Castelli della Borgogna.
Non è la prima volta che Feld ambienta un gioco nell’Antica Roma e con Carpe Diem ci fa diventare dei patrizi a capo di un distretto della città. Il nostro compito è quello farlo prosperare costruendo edifici e attività produttive.
L’Alta società romana però è un ambiente molto competitivo, quindi preparatevi a confrontarvi con i distretti degli altri patrizi seduti attorno al tavolo. La competizione sarà serrata e dovrete affrettarvi a raccogliere i frutti del vostro lavoro. Da qui il nome del gioco: Carpe Diem, locuzione latina che significa “Cogli l’attimo”.

Che gioco è e come si presenta

Carpe Diem è un gestionale basato sul piazzamento di tessere. Ogni giocatore ha una plancia con una griglia 6×6 che rappresenta il suo distretto, sulla quale può piazzare delle piccole tessere quadrate raffiguranti le varie costruzioni. Le costruzioni si dividono quasi sempre su più tessere e, quando vengono completate, portano punti al giocatore. Chi fa più punti vince.
Il gioco è da 2 a 4 giocatori, è adatto a partire dai 10 anni e ha una durata tra i 45 e i 75 minuti. La variabile tempo è influenzata quasi unicamente dal numero di giocatori. Difatti non ci sono condizioni di vittoria da raggiungere, c’è un numero di turni fisso quindi più si è, più dura il gioco.

Il contenuto della scatola è molto ricco e ha dei buoni materiali sia per le tessere di gioco, sia per le pedine in legno.
Le 4 plance distretto sono le griglie 6×6 citate in precedenza. Per completarle bisogna prendere 4 sezioni cornice (delle 16 totali) e montarle attorno alla plancia. La cornice aggiunge dei bonus per il conteggio di punti di fine partita in alcune aree del distretto.
Le piccole tessere quadrate sono le Tessere costruzione e ce ne sono 2 tipi: con il retro bianco e con il retro nero. Quelle bianche sono 84 e sono quelle principali usate nel gioco. Hanno ogni genere di costruzione e spesso si tratta di costruzioni aperte, quindi richiedono più di una tessera per essere chiuse. Le tessere nere invece sono 39, si ottengono più difficilmente e sono sempre delle chiusure per completare gli edifici che dobbiamo completare.

I segnalini sono di due materiali. In cartone abbiamo le monete, le pagnotte e le piccolissime pergamene (i punti del gioco). In legno invece abbiamo i pesci, l’uva, le erbe e i polli.

Carpe Diem - Merci (pollo, uva, foglia e pesce)

Le carte sono di piccole dimensioni e sono ben 150. Quelle utili per le meccaniche di gioco sono le 60 carte obiettivo e le 24 carte fontana. Le restanti 66 sono carte di differenti valori (1, 3, 5, 10 e 25) e servono solo per tenere il conto dei punti fatti durante la partita.

Carpe Diem - Carte obiettivo

Come si gioca a Carpe Diem

Parto col dire che il gioco è molto semplice e il regolamento è scritto bene e facile da capire. Quindi, soprattutto se avete dimestichezza con questo genere di giochi, non avrete problemi a imparare le sue meccaniche.

A inizio partita ogni giocatore prende la plancia distretto e crea in modo casuale la cornice che mostra i bonus di fine partita per alcune aree del distretto. Sulle aree con le pergamene bisogna mettere i relativi segnalini, la vanga indica l’area dove va piazzata la prima tessera.
In seguito prende la tessera di riepilogo che funge sia da promemoria per i punteggi, sia come magazzino per le nostre risorse. Poi prendiamo la pedina Patrizio e i 5 dischetti in legno dello stesso colore. Uno dei dischetti lo mettiamo sul Tracciato Pergamene nella parte alta del tabellone.

Carpe Diem - Partita

Ora prepariamo il tabellone di gioco. Prendiamo 8, 10 o 12 carte obiettivo in base al numero di giocatori e le disponiamo nella parte destra del tabellone.
Dividiamo le tessere costruzione bianche e nere. Con le nere riempiamo la fila di spazi in basso. Le tessere bianche invece si usano per riempire il cuore del tabellone, con 7 luoghi dove vanno collocate 4 tessere ciascuno.
I giocatori collocano i loro patrizi sui riquadri interni degli spazi con le tessere. Non c’è uno spazio di partenza e ogni giocatore deve partire in un’area differente.

Carpe Diem - Setup iniziale

La partita può iniziare ed è strutturata su 4 Fasi con 7 round ciascuna. Alla fine di ogni Fase c’è il calcolo del punteggio e poi ricomincia una nuova fase.
Nel proprio turno il giocatore deve muovere la pedina patrizio in uno dei due spazi adiacenti. Sceglie una delle tessere disponibili e la piazza nella propria plancia Distretto. Se è la prima tessera va collocata sulla casella con la vanga. Se la tessera viene messa su una pergamena si raccoglie il segnalino e si avanza di un punto sul tracciato Pergamene sul tabellone di gioco.
Per quanto riguarda le regole di Costruzione sono abbastanza intuitive. Le tessere possono essere collocate ovunque purché siano a contatto con le tessere già presenti nel Distretto. Possono essere ruotate a piacere e devono essere sempre congrue con le tessere già presenti.
Se la costruzione non è completa non accade nulla, mentre una costruzione completa genera degli effetti.

Carpe Diem - Tabellone

Le tipologie di costruzioni

Le Costruzioni di Carpe Diem sono di 4 tipologie e ci sono le ville, le abitazioni, i paesaggi e gli edifici speciali.
Le ville sono le case dei patrizi e ce n’è solo un tipo. Possono essere grandi anche più di 2 tessere. Non danno benefici immediati ma a fine partita danno un punteggio legato al numero di comignoli presenti sul tetto.

Le abitazioni sono sempre formate da 2 tessere e sono 4 tipi: il Mercante, il Fornaio, l’Amministratore e l’Artigiano.
Mercante: Permette di vendere tutte le proprie merci in cambio di oro. Ogni merce vale 1 moneta e al totale si somma 1 (vendo 4 merci, ricevo 5 monete).
Fornaio: Ricevo 2 segnalini Pane
Amministratore: Avanzo di 2 caselle sul tracciato pergamena
Artigiano: Scelgo una tessera costruzione speciale (retro nero) dal margine inferiore del tabellone e la pizzo nel mio Distretto.

Carpe Diem - Le costruzioni

Anche i paesaggi sono 4 e troviamo l’orto, la vigna, il pollaio e il laghetto. Quando li completo mi forniscono 1 segnalino della rispettiva merce. L’orto mi dà le erbe, la vigna l’uva, il pollaio il pollo e il laghetto il pesce.

Gli edifici speciali sono costruzioni su un’unica tessera e sono il mercato, il forno e la fontana. Essendo su un’unica tessera sono edifici che si concludono appena li mettiamo nel Distretto. Il mercato mi dà una moneta d’oro; il Forno un segnalino Pane e la Fontana una carta speciale Fontana (ne pesco 2, le guardo e ne tengo una). Le carte fontana danno dei punti bonus a fine partita.

Carpe Diem - Carte fontana

Proseguiamo con le regole del gioco.
Ogni fase dura 7 round perché è il numero necessario per finire le tessere bianche sul tabellone. Questo è inevitabile nelle partite a 4 giocatori visto che ci sono 7 aree con 4 tessere ciascuna. Per far quadrare i conti nelle partite a 2 giocatori, quando in un’area rimangono 2 tessere, queste vengono eliminate. Lo stesso accade nelle partite a 3 giocatori, ma qui si elimina l’ultima tessera rimasta in ogni spazio.

Quando tutte le tessere sono esaurite si passa al calcolo del punteggio della fine Fase. I giocatori – partendo da chi è più avanti sul tracciato pergamene – guardano le carte obiettivo e collocano uno dei loro dischetti colorati negli appositi spazi intermedi tra 2 carte obiettivo. Questo significa che calcolano i punti guardando solo quelle due carte. Dopo aver contato ricevono carte punteggio pari ai punti fatti.
Questa parte è molto importante, anche perché una se non si soddisfano i requisiti di una carta Obiettivo si ricevono -4 punti.
I dischetti poi rimangono al loro posto, difatti le carte obiettivo variano di numero in base al numero di giocatori. In questo modo ci sono sempre abbastanza spazi per mettere i dischetti dei giocatori 4 volte e completare tutti gli spazi nell’ultima Fase della partita.

Dopo aver concluso la 4° e ultima Fase e fatto il relativo conteggio dei punti, si passa al calcolo del punteggio finale.
Oltre a contare tutte le carte Punteggio accumulate, si contano i caminetti sui tetti delle ville, le merci rimaste nel magazzino, i punti sul tracciato Pergamene, le carte Fontana e infine gli obiettivi della cornice. Dei bonus dati a determinate costruzioni se vengono costruite in alcune zone del Distretto.
Il Patrizio che ha fatto più punti vince la partita.

Carpe Diem - Risorse

Considerazioni finali

Carpe Diem è un gioco del 2018 e quella che vedete nelle foto è la nuova edizione. Le meccaniche sono le stesse e ha solo avuto un piccolo restyling grafico. Proprio sulla grafica trovo che ci siano le uniche cose che avrei rivisto di questo ottimo gioco. Difatti i distretti e le tessere sono fatti con uno stile a volo d’uccello. Anzi, più da foto satellitare vista la distanza da cui sono ritratti. Questo può portare a delle difficoltà nel riconoscere alcune costruzioni un po’ lontane dal nostro sguardo. Ad esempio quando dobbiamo guardare il tabellone centrale o vogliamo curiosare nei distretti dei nostri avversari è difficile distinguere alcune tipologie. In primis i paesaggi con pollai e vigne molto simili.
Anche le carte obiettivo hanno un elemento grafico difficile da notare. In base alla tipologia sono divise in carte obiettivo rosse (devi pagare ciò che è raffigurato) e verdi (devi possedere ciò che è raffigurato); solo che sono uguali. Dopo un’attenta osservazione si nota una righina rossa o verde spessa un micron sotto la riga a V bianca al centro della carta.

Fortunatamente queste sono solo cose marginali e Carpe Diem risulta essere un gioco da tavolo molto interessante e ben sviluppato.
Si vede che c’è dietro la mano di un autore esperto come Stefan Feld, perché Carpe Diem è un gioco molto semplice come meccaniche, si impara anche solo con una lettura del regolamento ma offre una buona profondità. Le cose da fare non sono molte, ma ci sono vari modi per fare punti e anche tanti bonus da prendere. Soprattutto nel calcolo di fine partita.
È molto interessante anche la parte delle Carte obiettivo da spartirsi a fine delle 4 Fasi. Con gli spazi che diminuiscono di fase in fase, e la collocazione tra 2 carte per avere 2 obiettivi alla volta.
Poi c’è la parte della costruzione del Distretto con le tessere che ha un po’ di merito nel piacere che si ha nel giocare a Carpe Diem. Almeno per chi ama i giochi di piazzamento tessere con l’obiettivo di costruire castelli, città, basi spaziali o – come in questo caso – distretti dell’Antica Roma.
Per comprendere il reale valore di Carpe Diem occorreranno ancora parecchie partite. Di certo non siamo ai livelli dei migliori giochi di Feld. Ma con all’attivo titoli del calibro de i Castelli della Borgogna non è affatto semplice superarsi. Carpe Diem però è un ottimo gioco in scatola e credo proprio che nelle prossime settimane verrà rintavolato parecchie volte.

Maggiori informazioni su ravensburger.org

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