Recensione Skull
Un gioco da tavolo a base di scommesse e bluff
Skull è una delle ultime uscite di questa estate ricca di proposte da parte di Asmodee. Il gioco da tavolo però non è una novità e ha fatto i suoi esordi nel 2011. L’autore è Hervé Marly, anche se l’idea originale parrebbe averla trovata in un diario del bisnonno Joseph, un avventuroso viaggiatore che, in mezzo ai resoconti sui suoi viaggi, scrisse anche le regole di un gioco scoperto durante il suo giro attorno al mondo.
Verità o leggenda il gioco è giunto fino a noi, e si presenta nel migliore dei modi perché per materiali e cura artistica Skull è un vero gioiellino.
La bellezza del gioco però la si apprezza solo lontano dalle partite, perché mentre si gioca le vostre attenzioni saranno su tutt’altro. Distrarsi potrebbe essere fatale!
Che gioco è e come si presenta
Skull è un gioco basato su strategia, psicologia e soprattutto bluff. La scatola è piccola, quasi tascabile e i materiali sono pochi ma curatissimi.
Il gioco è da 3 a 6 giocatori, quindi all’interno troviamo materiali per giocare fino in 6. La durata di una partita si aggira attorno ai 15 minuti anche se potrebbe prolungarsi di molto, soprattutto quando giocate in tanti. A questo proposito è il regolamento stesso a prevedere delle super partite a Skull raddoppiando il numero di giocatori. Per farlo basta avere due giochi e ci si può sfidare fino in 12.
Ogni giocatore ha a disposizione un Tappetino, che sarebbe un cartoncino quadrato, più 4 Dischetti. I dischetti mostrano sul retro un’immagine: tre dischetti sono fiori, uno è un teschio.
I set per ogni giocatore non differiscono solo per colore, hanno anche degli stili grafici differenti che rendono la componente artistica molto più interessante. Ogni colore è associato ad una differente cultura o civiltà, ad esempio il rosso ha uno stile nipponico, il blu maori, mentre il verde richiama ai celti. Quindi la componente artistica è un po’ più varia di quello che farebbe pensare la scatola, con un’immagine che sembra di un gioco tutto con lo stile del Dia de muertos, la folkloristica celebrazione messicana per il Giorno dei Morti.
Il merito di tutto questo va a Thomas Vuarchex che ha fatto davvero un bellissimo lavoro nell’illustrare Skull.
Come si gioca a Skull
Ogni giocatore mette di fronte a sé il Tappetino con il lato dei teschi rivolto verso l’alto mentre tiene in mano i 4 Dischetti.
Durante il turno ognuno gioca a sua scelta un dischetto coperto e lo piazza sul tappetino. Poi, partendo dal primo giocatore, è possibile giocare altri dischi o lanciare una sfida.
Qui la strategia del giocatore sta nel decidere l’ordine e come usare i 3 fiori e il teschio.
Prima che venga lanciata la sfida non si può mai passare, quindi se un giocatore non ha dischetti in mano da giocare deve per forza dare il via alla sfida.
La sfida consiste nel provare a prevedere quanti dischi si è in grado di girare prima di trovare un teschio. Dopo che un giocatore ha lanciato la sfida e detto il suo numero, gli altri giocatori possono rilanciare o passare. Le puntate si fermano quando rimane solo un giocatore e tutti gli altri hanno passato.
Il vincitore della scommessa comincia a girare i dischi partendo dalla propria pila. Difatti l’unico vincolo di questa fase è dover girare prima i nostri dischi. Se questi non coprono il totale della scommessa allora si passa ai dischi degli altri giocatori. In questo caso possiamo scegliere quali girare.
Se dopo aver girato i dischi abbiamo trovato solo fiori abbiamo vinto la scommessa, se mentre giriamo i dischi troviamo 1 teschio abbiamo perso.
Quando un giocatore vince la Sfida può girare il suo Tappetino con il lato dei fiori a faccia in su. Se lo aveva già girato in un turno precedente la vittoria di un secondo round decreta la vittoria della partita.
Invece quando perde la Sfida perde anche per sempre uno dei suoi dischetti. Se il Teschio è stato trovato tra i suoi dischi può scegliere quale perdere. Invece se lo trova tra i dischi di un altro giocatore è l’avversario a pescare a caso il disco da togliere dal gioco.
Se un giocatore perde tutti i dischi viene eliminato. Quindi a Skull si può vincere anche per eliminazione di tutti gli avversari.
Considerazioni finali
Skull è un gioco molto semplice, con pochissime regole e che si impara alla svelta. Ciò però non significa che sia un gioco semplice anche nel suo svolgimento. La cosa potrebbe sembrare contraddittoria ma non è così. Pensiamo ad altri giochi di bluff, va bene anche il classicissimo poker. Anche in questo caso le regole sono molto semplici ma riuscire a giocare bene richiede molta abilità e spiccate doti da bluffatore.
L’importanza di essere affini a questa tipologia di giochi non è necessaria solo per essere competitivi e avere buone chance di vittoria. È importante che tutti gli sfidanti amino i giochi di bluff, perché è questa la grande discriminante che può rendere Skull un gioco molto divertente.
Se i vostri compagni sono poco avvezzi a questo genere di giochi, non amano il rischio e ogni volta che provano a bluffare si fanno sempre sgamare, allora è meglio cercare altri passatempi. Se invece avete amici che amano l’azzardo e bluffano duro, un gioco come Skull può dare grandi soddisfazioni.
Tra gli elementi più interessanti c’è la gestione del disco con il teschio e la posizione in cui lo si gioca (o non si gioca); la perdita dei dischi che potrebbe anche significare la perdita del proprio teschio, con conseguente cambio deciso delle proprie strategie; infine la possibilità di venire eliminati.
Consiglio anche di provare Skull in partite con differenti giocatori, perché al variare del numero di sfidanti cambia un po’ lo svolgimento delle partite. Con pochi giocatori, soprattutto in 3, le sfide sono tatticissime e richiedono grande attenzione. Con gruppi numerosi la strategia viene un po’ meno e prende il sopravvento un clima quasi da party game con molte più risate. Quello che non cambia è la bellezza di Skull, anche se tutto dipende dai vostri compagni di bluffate.
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