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Recensione Shadows Amsterdam

Un divertente party game asimmetrico camuffato in un gioco di investigazione

Siamo ad Amsterdam, la polizia sta indagando su un crimine ma brancola nel buio. Voi e i vostri amici siete degli investigatori privati e venite contattati da una persona anonima che vi chiede di investigare sul crimine. La situazione però è complessa, non fate parte tutti di un’unica agenzia. Siete divisi tra due agenzie investigative rivali, e dovete competere per riuscire a risolvere il caso per primi. La polizia però non sta certo a guardare, anzi non ama che degli investigatori privati si immischino nei loro casi. Quindi bisogna muoversi con attenzione, se gli agenti vi incontrano sono guai!

Con un incipit così è facile pensare che Shadows Amsterdam sia un gioco da tavolo investigativo. In realtà non è proprio così, perché è un party game in cui conta la deduzione, ma ha delle meccaniche più simili a giochi come Dixit (vedremo in seguito il motivo di questo paragone).
In Shadows Amsterdam – gioco di Libellud con l’edizione italiana curata da Asmodee – non ci sono scene del crimine da esaminare, indizi da scovare, testimoni da interrogare e altre cose comuni a un caso investigativo. In questo gioco è importante capire come muoversi sul tabellone, andando sulle caselle che celano delle prove ed evitando le caselle dove si nasconde la polizia.
Tutto questo è possibile perché Shadows Amsterdam è un gioco asimmetrico, con un giocatore che fa da Coordinatore per la sua squadra e conosce tutti i segreti della mappa. Il resto della squadra può solo analizzare i suoi consigli e cercare di capire in quale casella deve andare.

Contenuto della scatola

Shadows Amsterdam ha dei materiali di buona fattura, con una particolare attenzione alla grafica e a tutte le illustrazioni.
Il tabellone di gioco è componibile, al centro c’è sempre la tessera di partenza esagonale con 3 tessere ostacolo che bloccano 3 lati sui 6 della tessera iniziale.
Il resto del tabellone viene assemblato in modo casuale usando 6 delle 7 tessere Distretti presenti nella scatola. I Distretti sono double face, quindi è come se fossero 14 tessere per assemblare scenari di gioco differenti ogni partita.
Ogni tessera distretto è composta da 6 esagoni, ognuno raffigurante una scena di vita quotidiana (o quasi) della Amsterdam del gioco.

Oltre agli elementi per la zona di gioco ci sono 2 mazzi di carte esagonali. Gli esagoni più grandi sono le Carte Mappa, e sono gli schemi nascosti usati dai Coordinatori che rivelano dove si trovano le Prove e la Polizia. Sono 40 tessere divise tra le 20 della squadra arancione e 20 della squadra nera. Anche queste tessere però sono double face, quindi i livelli totali sono 40. Sono tessere numerate, perché le due squadre devono usare la stessa tessera. Tra squadra arancio e squadra nera la distribuzione di prove e polizia ovviamente cambia, però il numero identifica il livello di difficoltà (i numeri più bassi sono di livello più facile). Quindi le 2 squadre devono avere la stessa tessera per giocare con il medesimo livello di difficoltà.
Il secondo mazzo di carte esagonali sono le Carte Indizio. Queste carte mostrano altre scene di vita ad Amsterdam, proprio come quelle presenti sul tabellone. Le Carte indizio vengono usate dai Coordinatori per indicare ai propri giocatori dove muoversi sulla mappa.

Il resto dei materiali sono le 2 pedine delle squadre (molto belle e di ottima fattura), 6 segnalini prova (3 per squadra), 2 indicatori Polizia (1 per squadra), 5 segnalini Polizia e 2 Schermi per i coordinatori che devono nascondere la Carta mappa.

Il parallelo con Dixit

Dixit non è certo l’unico gioco che avrei potuto portare come esempio, ma essendo uno dei più famosi credo sia il parallelo più efficace.
In cosa Shadows Amsterdam assomiglia a Dixit? All’associazione di immagini per far capire qualcosa. E non si tratta di immagini semplici come quelle delle tessere di Nome in codice: Visual. Le immagini di Shadows Amsterdam sono delle illustrazioni molto belle, a colori e ricche di dettagli.
Il Coordinatore non può parlare con la sua squadra né gesticolare. Può solo usare le Carte indizio per far capire agli investigatori qual è la tessera che vuole far loro raggiungere.
Le associazioni non sono affatto scontate e bisogna creare dei percorsi raffinati, usando ogni elemento possibile presente nelle carte e nel tabellone. Raramente ci sono scene palesemente affini, quindi bisogna abituarsi a ragionare in modo alternativo. Due scene completamente differenti possono essere associate per la presenza di una scritta, per lo stesso colore preponderante o per dei dettagli marginali.
All’inizio non è semplice, la tendenza è quella a cercare somiglianze evidenti e si fatica a giocare i turni velocemente e con delle certezze su ciò che si sta facendo. Partita dopo partita però si migliora, si capisce lo spirito del gioco e tutto diventa più naturale e fluido.

Come si gioco a Shadows Amsterdam

Fin qui ho già spiegato abbastanza di come si gioca a Shadows Amsterdam, ma mettiamo un po’ di ordine.
I giocatori si dividono in 2 squadre e per il gioco ideale bisogna essere almeno in 4. In questo modo c’è sempre un Coordinatore e almeno investigatore per squadra.
Dopo aver assemblato lo scenario di gioco i Coordinatori prendono la Carta mappa per la partita, scelta in modo casuale dal mazzo da uno dei due coordinatori.
I membri delle due agenzie si mettono dalla parte opposta del tavolo in modo che non possano nemmeno sbirciare la Carta mappa del loro coordinatore.
Il mazzo di carte indizio va messo a fianco del tabellone, lato Coordinatori. Si prendono le prime 10 carte e si girano a faccia in su.
Le pedine delle 2 squadre si mettono al centro sulla tessera di partenza, mentre ogni squadra prende 1 tessera polizia. La tessera polizia ha tre spazi per collocare i segnalini polizia. Quando si incontra la polizia sulla mappa si aggiunge un segnalino sulla tessera. Se si arriva a 3 la squadra perde.

Ora che è tutto pronto può iniziare la partita. Non c’è una squadra iniziale, perché i turni si svolgono in contemporanea.
I Coordinatori osservano sulla loro Carta Mappa le zone di interesse, e un ipotetico percorso da far seguire ai loro investigatori. Per indicare ai loro compagni su quale tessera muoversi devono usare solo le Carte indizio. Parole, gesti e anche le smorfie sono vietate.
Le 10 carte indizio in gioco sono a disposizione di entrambi i Coordinatori, e può succedere che una carta che vi interessa venga presa prima dall’avversario. Quando accade però non è detto che sia un danno. Le Carte indizio vengono subito rimpiazzate con altre prese dal mazzo, quindi potreste anche avere fortuna.
Un Coordinatore può scegliere fino a un massimo di 2 carte indizio per turno, e la scelta influenza i movimenti della squadra. Se il coordinatore dà alla squadra 1 carta indizio, la squadra devi muoversi di una sola casella tra quelle adiacenti. Se il coordinatore dà alla squadra 2 carte, le caselle su cui muoversi sono 2, aumentando così anche le opzioni raggiungibili.

La squadra, una volta ricevute le carte indizio, deve interpretarle e muoversi di conseguenza. Qualunque siano le mosse della squadra il coordinatore non può mai dire se era la casella giusta o sbagliata. La comunicazione tra il coordinatore e la sua squadra è solo attraverso le carte.
Dopo che la squadra si è mossa la pedina può finire su 4 tipi di caselle:
Vuota: il coordinatore non dice nulla
Prova: il coordinatore dà un segnalino prova da mettere sulla casella
Polizia: il coordinatore dà un segnalino polizia da mettere sull’indicatore della polizia
Cliente: casella che si considera come vuota. Quando la squadra raccoglie il 3° indizio la casella Cliente diventa l’obiettivo finale.

I turni si seguono ad oltranza fino a quando una Squadra non raggiunge la casella Cliente con 3 Prove raccolte e vince il round.
Il round può concludersi anche una delle squadre raccoglie 3 segnalini Polizia, perdendo così il round.
La prima squadra che vince 2 round vince il gioco.

Variante per 2 o 3 giocatori

Il regolamento base di Shadows Amsterdam è tarato su gruppi di almeno 4 giocatori. Se siete in 2 o in 3 diventa impossibile seguire le regole base, perché occorrono squadre da almeno 2 giocatori (un coordinatore e almeno un investigatore).
Nel caso siate in 2 o in 3 amici Shadows Amsterdam diventa un gioco contro il tempo. Si gioca con un’unica squadra e il vostro obiettivo e terminare la missione (arrivare alla casella Cliente con 3 prove) entra il tempo stabilito.
Il gioco suggerisce 4 livelli di difficoltà: Recluta – 15 minuti; Principiante – 8 minuti; Agente – 5 minuti; Maestro: 3 minuti.
Per aiutarvi potete scaricare l’app ufficiale di Shadows Amsterdam, la quale offre un timer e una colonna sonora “poliziesca”.

Considerazioni e giudizio finale

Shadows Amsterdam sembra un gioco investigativo. In realtà è un astuto camuffamento per un party game basato sull’associazione di carte illustrate.
La presenza di un caso generico, un tabellone su cui muoversi guidati da un compagno, e degli obiettivi da raggiungere rendono il gioco ancora più stimolante.
I materiali sono di ottima fattura, come tutta la grafica del gioco, con le bellissime illustrazioni dello Studio M81. Uno studio specializzato nel creare la grafica dei giochi.
Il mondo creato per Shadows Amsterdam è immaginario, con un’ambientazione fiabesca dove i personaggi sono tutti degli animali antropomorfi. Questo rende Shadows Amsterdam ancora più adatto per i più piccoli, anche se, visto il raffinato sistema di associazione delle carte, è meglio evitare di far giocare chi ha meno di 10 anni.
Un altro consiglio è quello di evitare di coinvolgere persone poco avvezze a questo genere di giochi. Avete mai giocato a Dixit con persone poco desiderose di entrare nella logica del gioco e farsi coinvolgere dalla fantasia delle carte? Quando capita di avere compagni così anche Dixit sembra un gioco poco divertente. Con i giusti compagni invece Dixit diventa un capolavoro dei giochi da tavolo. Con Shadows Amsterdam vale lo stesso concetto. Occorre la giusta compagnia di “investigatori”. Quando c’è, il divertimento è totale, e devo dire che è stata una piacevole sorpresa.

Maggiori informazioni su asmodee.it

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