Recensione Mekhane
Un gioco narrativo in cui Dei e Fato decidono la sorte dell'umanità
Lo stereotipo del gioco da tavolo è un passatempo fatto da un tabellone, delle pedine, uno o più dadi e altri materiali per completare il tutto.
In realtà il settore dei boardgame è decisamente più vasto e troviamo decine di categorie. Alcune rimangono abbastanza vicine allo stereotipo, altre propongono dei giochi molto differenti. Non solo nei materiali.
Un esempio lo vediamo oggi con Mekhane, un titolo che propone un gioco narrativo dall’ambientazione insolita ma che potrebbe intrigare molti di voi.
Inoltre si tratta di un progetto tutto nostrano, ideato da Alessio Calabresi, Roberto Grasso e AkaB, illustrato dagli artisti del Progetto Stigma (editore indipendente di fumetti) e distribuito da Cranio Creations.
Che gioco è e come si presenta
Mekhane è un gioco da tavolo di tipo narrativo con un’ambientazione da God Game. Per giocare bisogna essere almeno in 3 ma si può arrivare fino ad un massimo di 8 giocatori. L’età consigliata è 14 anni, non tanto per le meccaniche che sarebbero adatte anche per ragazzini più giovani, ma per l’ambientazione e lo stile del gioco che è rivolto ad un pubblico più adulto.
In Mekhane i giocatori vestono i panni di Dei, il loro compito è narrare le storie di alcuni personaggi che si vedono loro malgrado protagonisti del gioco. Un giocatore però ha un ruolo speciale, è il Fato, un’entità superiore anche agli Dei ed è colui che decide le vere sorti dei personaggi. Difatti è il Fato a stabilire chi vive e chi muore.
A discapito della misura della scatola il gioco si compone solo di un mazzo da 158 carte divise in 5 tipologie. Le carte non presentano testo, ci sono solo le illustrazioni. Le quali, essendo state realizzate da un gruppo di 15 fumettisti, offrono stili anche molto diversi.
L’unica altra cosa che troviamo nella scatola è il regolamento, un un’unica scheda con pochissimo testo e poche semplici regole che spiegano meccaniche filosofia del gioco.
La semplicità dei materiali e delle regole rende Mekhane molto semplice da localizzare, difatti all’interno della scatola troviamo 5 schede del regolamento, una per ogni lingua inclusa (italiano, inglese, francese, tedesco e spagnolo). A noi giocatori magari cambia poco, però non sono molti i giochi ad essere multilingua. Ed immagino che sia una gran bella comodità per Cranio visto che con un’unica versione può distribuirlo nei maggiori mercati europei.
Le carte di Mekhane
Come detto in precedenza le 158 carte del gioco sono divise in 5 tipologie.
Carte Destino
Indicano agli Dei qual è il personaggio che devono sperare rimanga in vita a fine partita
Carte Personaggio
Sono i personaggi protagonisti delle vicende narrate dagli Dei e coloro che il Fato lascia morire uno dopo l’altro
Carte Luogo
I luoghi dove possono essere ambientate le vicende
Carte Pericolo
Una minaccia che incombe sui personaggi e che, insieme al Luogo, dà inizio al gioco
Carte Storia
Le carte usate da Dei e Fato per narrare le storie dei personaggi
Come si gioca
A inizio partita si decide chi tra i giocatori interpreta il Fato, tutti gli altri sono gli Dei.
Ogni Dio riceve una carta Destino che tiene per sé. La carta indica 2 numeri e serve a fine partita per scoprire chi ha vinto.
Si pescano 1 carta Luogo e 1 carta Pericolo e si mettono sul tavolo una a fianco all’altra. Poi si pescano 7 personaggi e si forma una fila sotto le prime 2 carte. Idealmente sono numerati da 1 a 7 da sinistra a destra.
Questa è la base della storia. Abbiamo il luogo, i protagonisti e una minaccia, e il tutto va legato insieme con un’introduzione che deve narrare il Fato.
Ogni giocatore invece riceve 9 carte Storia. Le prime 6 sono la mano, 3 invece sono una riserva speciale che forma un mazzetto da tenere a faccia in giù.
Dopo che il Fato ha narrato l’incipit della storia, spiegando chi sono i personaggi, dove si trovano e qual è la minaccia che incombe su di loro, inizia la partita.
A turno ogni giocatore deve giocare una carta Storia della sua mano sotto a una carta Personaggio. Dopo averla giocata narra lo sviluppo della storia per quel personaggio dato da quella carta. Poi passa il turno al giocatore successivo che fa la stessa cosa sotto al giocatore che desidera, anche uno che ha già avuto una carta Storia da un altro giocatore.
Dopo che tutti i giocatori hanno svolto il loro turno la mano passa al Fato.
L’obiettivo di ogni turno (nel gioco chiamato Capitolo) è quello di aggiungere almeno una carta storia sotto a ogni personaggio. Quindi, se qualche personaggio non ha avuto nuove carte Storia è il Fato ad aggiungerle e narrare quella parte di storia per loro.
L’atto conclusivo del Capitolo è del Fato, il quale basandosi sulle storie narrate deve decidere quale dei personaggi rimarrà ucciso.
Si prosegue così Capitolo dopo Capitolo, fino al 6°, quando la morte del personaggio lascia in vita l’ultimo superstite.
È questo il momento in cui gli Dei rivelano la loro carta Destino e i loro numeri. I numeri sono da 1 a 7 e sono legati ai 7 personaggi della Storia. Il Dio che ha il numero del personaggio rimasto in vita vince la partita. Se nessuno degli Dei ha il primo numero vincente si confronta il secondo numero della carta Destino. Se anche in questo caso non c’è nessun vincitore è il Fato a trionfare.
Considerazioni finali
Mekhane è un gioco molto particolare. Lo è per le meccaniche ma anche per l’ambientazione. Proprio la combinazione di questi 2 elementi rende il gioco divisivo e ci saranno giocatori che lo ameranno fin dal primo approccio, e altri che lo guarderanno confusi.
Io stesso ammetto di aver avuto un approccio ricco di dubbi, ma può capitare quando si ha un gioco nuovo tutto da scoprire tra le mani e non si è avvezzi al mondo dei giochi narrativi. Da amante dei giochi di ruolo però non è stato difficile addentrarmi nel mondo di Mekhane, capire la filosofia dietro al gioco ed immedesimarmi nell’ambientazione.
Il problema semmai è avere un gruppo di amici (anche ristretto) che ama questa tipologia di giochi e che può sfruttarlo al meglio. Se manca questo diventa assai difficile godersi un gioco che mette nelle mani (o nelle menti) dei giocatori la parte più importante del suo svolgimento.
Se però Mekhane vi intriga potete comunque prenderlo come esperimento per voi e per i vostri amici. Il costo è contenuto e può valere la pena mettersi alla prova con un gioco narrativo.
Anche se l’ambientazione può risultare strana, le regole sono molto semplici e agevolano l’entrata nei due mondi: quello dei narrativi e quello misterioso di Mekhane
Maggiori informazioni su craniocreations.it
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