Recensione Super Motherload
Il divertente gioco da tavolo tratto dall'omonimo videogame
Il gioco da tavolo che vediamo oggi non è una creazione originale, difatti si tratta della versione da tavolo di un videogame uscito per PC e PlayStation 3 e 4.
Il videogame è Super Motherload, gioco sviluppato da XGen Studios e pubblicato nel 2013 come sequel di Motherload, un Flash Game uscito nel 2004 che ha riscosso un grande successo.
La versione virtuale propone un divertente incrocio tra un gioco arcade e un puzzle game, dove i giocatori devono scavare il suolo marziano a bordo di Pod, delle piccole trivelle. Lo scopo del gioco è raccogliere più risorse possibili scegliendo con attenzione il percorso da seguire e nonostante il gameplay semplice Super Motherload offre anche un’interessante trama che contestualizza il gioco.
La storia del videogame la ritroviamo anche nel gioco da tavolo, ma devo dire che in entrambi i casi la trama che mixa elementi di fantascienza a altri horror si perde un po’ nel gameplay. In poche parole quando si gioca si pensa solo a trivellare!
Ora però lasciamo del tutto da parte il videogame (se vi interessa lo potete trovare su Steam) per concentrarci sul gioco da tavolo; anche perché si tratta di un ottimo gioco e si può apprezzare a pieno anche senza conoscere il videogame. Io stesso ne sono la dimostrazione visto che ho conosciuto il videogame solo quando ho approfondito la genesi del board game.
Che gioco è e come si gioca
Super Motherload è un titolo davvero particolare, sia per l’ambientazione sci-fi sia per le sue meccaniche. Il gioco si sviluppa su un tabellone a scorrimento formato da 4 plance, le quali vengono messe in gioco man mano che si scende nelle profondità di Marte.
Le plance hanno già stampato le risorse e i giocatori devono collocare dei tunnel con degli elementi aggiuntivi da 1, 2 o 3 caselle in base alla lunghezza che possono scavare ogni turno (si posso scavare anche tunnel più lunghi, basta usare vari formati di caselle).
I giocatori non interpretano più un minatore a bordo del suo Pod, ma controllano una squadra di minatori dove ogni personaggio ha differenti caratteristiche e peculiarità. I minatori sono rappresentati con delle carte che si dividono per livello e per colore. All’inizio del gioco si possono usare solo poche carte gratuite, mentre i minatori successivi vanno sbloccati pagando con le risorse che si sono raccolte sulle plance. Difatti le risorse minerarie non servono per vincere direttamente la partita, ma servono per pagare i nuovi minatori con abilità migliori – o per completare delle carte obiettivo. Proprio le carte obiettivo sono una delle fonti di punti del gioco, si tratta di un mazzo speciale che mette in gioco un numero finito di obiettivi. Questi sono comuni a tutti i giocatori, i quali devono scavare non solo per raggiungere le risorse migliori, ma anche per soddisfare le carte obiettivo prima degli avversari. La seconda fonte di punti invece è data dalle carte dei minatori. Ogni personaggio dà un punteggio, quindi pagando e sbloccando nuovi minatori non si crea solo un gruppo più numeroso e abile, ma si ottengono anche dei punti. Quando si completa la 4° e ultima plancia si conclude il gioco, si sommano i punti e chi ne ha raccolti di più vince.
Considerazioni sul gioco
Super Motherload è un gioco da 2 a 4 giocatori e devo dire che anche la versione in coppia è molto divertente e non perde nulla rispetto alle partite di gruppo. Questo grazie anche ad un’intelligente regola che elimina la terza plancia, e giocando solo con le plance 1, 2 e 4 si mantiene una durata analoga alle partite di gruppo.
Ogni turno un giocatore deve scegliere 2 azioni da eseguire tra pescare e trivellare (anche due volte per tipologia di azione). Per trivellare bisogna scartare i minatori che si hanno in mano e in base alle loro caratteristiche si determina di quante caselle ci si può muovere o quali terreni speciali si possono superare. Per questo considero anche il gioco da tavolo Super Motherload un vero puzzle game, reso più complicato dalla presenza degli avversari. Difatti le gallerie scavate sono ad uso e consumo di tutti, quindi quando ci si muove bisogna anche pensare se non si sta aiutando in qualche modo un avversario. La cosa è resa ancora più forte dalla presenza di obiettivi comuni che rendono il gioco ancora più competitivo.
Forse l’unico limite di Super Motherload può essere quello di avere le risorse già stampate sulle plance, quindi alla lunga si potrebbero iniziare a conoscere così bene da sapere già come muoversi per trarne maggiore profitto. Per raggiungere una simile confidenza con il gioco però serviranno decine e decine di partite, inoltre ogni plancia è double face e presenta risorse disposte in modo differente. E questo rende il gioco molto più longevo, anche per chi ci giocherà così tanto da consumarlo.
Ah, quasi dimenticavo. Il gioco non è localizzato in italiano ma il regolamento non è molto complesso. Chi non conosce l’inglese può farsi aiutare da qualcuno che può tradurre le poche pagine che spiegano come si gioca a Super Motherload. Quando si gioca invece gli unici elementi in inglese sono le carte obiettivo, ma avendo anche delle icone grafiche sono molto intuitive.
Maggiori informazioni su roxley.com
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